Alberto Sabbatini, giornalista, a RMC Sport Live Show ha parlato del ritorno di Robert Kubica in Formula Uno con la Williams: "E' una notizia bellissima. Il ritorno di Kubica dimostra che il pilota dopo un grave infortunio è stato capace di tornare ad occuapre un posto che gli spettava per le sue capacità. Adesso la Formula Uno gli ha reso ciò che meritava per il talento mostrato. Kubica era uno dei piloti più forti ai tempi del primo Hamilton, del vero Alonso. Ha esperienza e grinta per fare risultato. L'anno scorso la Williams ha preferito i soldi e un pilota scarso, quest'anno invece hanno capito che Kubica conta molto di più per rendere competitiva una macchina".
Cosa dobbiamo aspettarci da Kubica nella prossima stagione?
"Di sicuro la Williams del 2019 non potrà essere peggio di quest'anno. Bisogna vedere cosa varrà Kubica nella distanza di gara. E' vero che ha un talento formidabile ma ora bisogna testarlo perché sono passati 8 anni dall'incidente. Chiaro che un pilota che è non ha guidato una moderna formula uno andrà testato. Ricordiamo che Kubica ha una forte menomazione al braccio destro e questo può comportare qualche problema alla distanza. Gli viene difficile agire sui pulsanti del volante di una Formula Uno".
Mancano due sedili per completare i 20 posti della prossima stagione: uno in Force India e uno in Toro Rosso?
"Con Perez sappiamo bene che ci correrà Stroll, il figlio del nuovo proprietario della Force India. In Toro Rosso dovrebbe andare Alexander Albon che sarà annunciato a breve".
Alfa Romeo Sauber con Raikkonen e Giovinazzi, torna un italiano...
"Finalmente direi. Giovinazzi è un pilota formato che dopo due anni da terzo pilota Ferrari ed è pronto per gestire un GP. Certo adesso dovrà girare forte contro avversari che nei test non c'erano. Dovrà ritrovare confidenza nel duellare con altri piloti ma ha tutte le capacità per fare quello che ha fatto Leclerc quest'anno. Inoltre Giovinazzi potrà imparare molto da Raikkonen, un pilota con grande capacità nel gestire le gomme".
Che idea ti sei fatto della Formula E?
"L'ho seguita abbastanza. E' una categoria curiosa e interessante che si può aprire a nuovi scenari ma non chiamiamola motosport primo perché non c'è un motore, secondo perché contano altri aspetti come saper gestire le batterie. Scimmiotta la Formula Uno ma con velocità abbastanza basse e nei duelli bisogna essere furbi e risparmiare energie. Sono comunque autovetture difficili da guidare".