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Premier: "Olimpia, si sta creando gruppo per vincere in Eurolega. Nazionale, servono giocatori pronti per i momenti chiave"
14 nov 2018 19:42Basket
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Roberto Premier, ex guardia e tecnico di basket, ha parlato a RMC Sport Live Show dell'Olimpia Milano e della Nazionale.

Sull’Olimpia Milano e l’inizio in Eurolega
"Dopo anni un po’ sofferti, quest’anno la partenza è stata diversa, la squadra è strutturata in maniera tale da poter migliorare le passate annate e per poter continuare a crescere anche in Europa, dove le squadre sono già formate e coese. Si sta creando un gruppo base per poter ottenere i risultati che vuole e merita a livello europeo".

Sull’Olimpia e i rischi di essere schiacciata dalla visibilità calcio
"Milano è sempre stata un punto di riferimento, sia in Italia che in Europa. Per anni ha vinto non solo il titolo italiano ma ha anche partecipato alle grandi competizioni. Milano vive di sport, il basket troverà il suo spazio e rimarrà ai vertici. Difficilmente sarà sottomessa dal calcio, che è vero che la fa da padrone, ma con il pubblico che vive qui può trovarsi un suo spazio. E lo sta dimostrando. Se vince, è seguita dai media e dal pubblico, che pretende che Milano resti sempre al vertice. E questo è fondamentale".

Sulla “sua” Olimpia
"Mi porto dietro il ricordo di una società, di Peterson, che ha creato una squadra vera. Eravamo un gruppo sì di giocatori forti e titolati, ma eravamo soprattutto un gruppo di amici, che si conosceva bene e andava d’accordo sia in campo che fuori. E questo credo sia fondamentale per la squadra, ma in generale per tutti gli sport di squadra. Altrimenti i risultati non arrivano. Nel calcio l’esempio è la Juve, che ha creato una base storica di calciatori, su cui attorno girano altri campioni che si inseriscono di volta in volta".

Sulla Nazionale e il movimento italiano
"Adesso la Nazionale sta crescendo e sta cercando di uscire da alcuni problemi avuti negli ultimi anni. La Nazionale dei miei tempi erano formate da giocatori, campioni o non campioni, che durante l’anno giocavano, soprattutto i minuti importanti della partita. Purtroppo adesso chi va in Nazionale è bravo, ma purtroppo non ha la stessa esperienza di una volta. Perché magari siamo pieni di stranieri che monopolizzano i momenti chiavi di una partita. Se il giocatore non è abituato a giocare quelle situazioni, è difficile che in un paio di mesi riesca ad apprendere quelle cose, che si apprendono solo con il club. La squadra è formata da 10-12 giocatori ora. E soprattutto a livello della Nazionale servono tutti giocatori che devono avere la pratica del campionato italiano, la pratica dello stare in campo. In altri Paesi, come Spagna o nelle nazionali dell’Est, i giocatori giocano sempre in campionato i momenti chiave. E’ questo il grosso problema della Nazionale, non il fatto che non abbiamo i giocatori. Se non sei protagonista al 100% nel tuo club, è difficile in 1-2 mesi esserlo o diventarlo in Nazionale".

RMC Sport Redazione