di Daniele Petroselli
Era il GP di Germania del 1982 e Nelson Piquet era lanciato verso la vittoria quando si trovò davanti il doppiato Eliseo Salazar. Il brasiliano supera l'avversario, che però non rallenta e gli tocca il posteriore del brasiliano: le due monoposto vanno fuori pista e si ritirano. Ma Piquet, una volta fuori dalla monoposto, è una furia con il cileno e parte una breve scazzottata che però finisce quasi subito. A Le Mans nella MotoGP del 2023 si rivedono scene da saloon. Stavolta protagonisti Pecco Bagnaia e Maverick Vinales, arrivati a contatto al sesto giro quando lottavano per le primissime posizioni.
Senza l'intervento di un commissario di pista la lite poteva davvero degenerare e nel giorno del GP numero 1000 sinceramente questo spettacolo era decisamente da evitare. Ok l'adrenalina, ma scene del genere vanno evitate, anche perché questi piloti sono il meglio che si può avere e i giovani li guardano eccome e l'esempio non è stato dei migliori. Detto questo la dinamica dice che hanno sbagliato entrambi: il primo ad entrare con troppa foga, che lo ha mandato lungo, il secondo (Bagnaia) a non capire che l'incrocio di traiettorie in quel punto sarebbe stato fatale per entrambi.
Un incidente di gara che ci sta, ma che in realtà costa davvero carissimo solo al campione del mondo, che fa segnare il terzo zero in poche gare e permette a tutti di ritornargli sotto. A partire da quel Marco Bezzecchi che centra il secondo successo stagionale e conferma la grande crescita sua e di tutto il team Mooney VR46. Il ragazzo ha saputo aspettare il suo momento e lo ha sfruttato alla grande, come i campioni sanno fare. Ora è a un solo punto da Pecco e l'11 giugno al Mugello sarà un vero spettacolo tricolore. Ora guai però ad esaltarsi troppo. Meglio pensare gara per gara e fare i conti solo dopo metà campionato. Perché non deve mettersi addosso ulteriori inutili pressioni. Non ha cominciato la stagione per lottare per il Mondiale, deve solo continuare la sua crescita e no nfare il passo più lungo della gamba. Ma se dopo la metà del campionato sarà ancora lì, solo allora sarà obbligato a farsi due calcoli.
Menzione particolare poi va a due protagonisti del weekend: il primo è Jorge Martin, che si è mostrato concreto per la prima volta in stagione. E se trova la costanza e la testa giusta può davvero essere un cliente scomodissimo per i ltitolo. L'altra è per Marc Marquez. Dpo 45 giorni di stop ha fatto vedere di che pasta è fatto un campione. Con un nuovo telaio, già scartato dagli altri piloti Honda, ha portato la sua moto a lottare per la vittoria, dando spettacolo vero. La caduta era la logica conseguenza di una guida al limite fin dal primo giro, ma è questo il limite della moto giapponese, che non è al livello della Ducati e delle altre e costringe tutti ad andare oltre. Lo spagnolo poi, come ha confessato candidamente, in queste situazioni ci va a nozze. Per lui tutto o niente. Finchè però come oggi ci rimette solo lui ok, altrimenti se succede come Portimao con Oliveira, direi che come filosofia è piuttosto discutibile. Forse è meglio saper usare la testa al momento opportuno.