L'imprenditore automobilistico Giancarlo Minardi, ex proprietario dell'omonima casa di F1, ha commentato la vittoria del Mondiale di Lewis Hamilton, per la settima volta nella sua carriera a Stadio Aperto, su TMW Radio, con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Ieri ha vinto alla grande il settimo Mondiale, rispondendo anche a chi attribuisce le sue vittorie grazie alla macchina: in mezzo a mille difficoltà è riuscito a umiliare il suo compagno di squadra. Ha con sé un grande team, e quello è sempre il partner dei grandi campioni. Ora speriamo che qualcuno lo fermi o diventerà ineguagliabile (ride, ndr)".
Vettel è tornato sul podio. Quanto amaro in bocca per quanto non si sia riuscito a fare? "Ieri senza dubbio ha fatto una gara fantastica, direi la migliore degli ultimi due anni per costanza e bravura: non ha commesso errori e ha portato al traguardo una vettura di cui nessuno si aspettava un podio. Poi dico che Leclerc aveva superato ogni previsione, peccato l'errore finale: è comunque un bello stimolo per le Ferrari, anche se c'è da rimanere coi piedi per terra perché il distacco è enorme e la realtà dice altro. Almeno però il risultato porta spirito e serenità".
Quanta frustrazione per Leclerc dopo quell'errore? "Da apprezzare il fatto che faccia autocritica: si è reso conto della bischerata, e gli servirà nel processo di crescita che sta vivendo. Era riuscito a raggiungere un piazzamento inimmaginabile, e dico che la risposta l'ha data giusta Vettel, dicendo che tra pochi anni probabilmente neanche si ricorderà di questo momento...".
Quanto manca alla Ferrari per essere competitiva? "Ancora secondo me è lunga, il 2021 sarà un anno di transizione: auguriamoci che nel 2022, con lo stravolgimento totale del regolamento, la Ferrari sappia interpretarlo in maniera tale da eliminare del gap o comunque farci vedere gare combattute, e non come oggi. In questo momento il divario è estremamente penalizzante. Per quest'anno c'è poco da fare, mancano tre gare, e rimane solo da provare a portar via più punti possibili".
Domenicali diventerà ad della Formula 1. Come lo vede per certe sfide, e quali cambiamenti dovrà affrontare? "Non è facile dare consigli, ma sicuramente serve ammodernarsi, quello che l'ha portata a diventare lo sport più bello del mondo. Il momento è duro, viviamo un periodo in cui la produzione di serie condiziona la F1 perché è più avanti: bisogna rivedere le regole tecniche e sportive, specie in previsione del 2026. Non è un compito facile, ma questo format è alla fine di un ciclo: chapeau alla Mercedes, ma ci sono tante cose da considerare".
Quanto è incoraggiante avere Giovinazzi confermato anche per la prossima stagione? "Vorrei fare un excursus sul passato: c'è stato un vuoto pneumatico e nel lontano 2008/09 è nato un percorso che ha visto rigenerare le serie minori e portato tanti piloti alle soglie della Formula 1. Ottimo che ci sia Giovinazzi per il terzo anno consecutivo, ora il lavoro fatto ci permetterà di avere nuovi giovani da proporre ma finché non ci saranno, bene che l'alfiere sia sempre lì. Speriamo di poter migliorare ancora e finalizzare al meglio".