Roberto Chinchero, giornalista di Motorsport ed esperto di Formula 1, ha così parlato a TMW Radio, nel corso di Stadio Aperto del futuro delle quattro ruote: "Ci sono tanti argomenti sul tavolo, la F1 a motori spenti ne sta approfittando per fare video-conferenze alle presenza delle squadre e del promoter Liberty Media. Si vorrebbe iniziare la stagione provando a fare un tot di gare, in più si valutano le linee guida per il futuro. Sul primo fronte c'è stato un veloce accordo, hanno tutti remato dalla stessa parte, dando mandato alla federazione di studiare il nuovo calendario, con i team che si adatteranno e spostando al 2022 le nuove regole per le monoposto. Sui costi però la discussione è molto più complessa. Per il 2021 hanno già deciso di utilizzare le monoposto di quest'anno, concedendo piccoli sviluppi, quindi non ci saranno grandi spese. Per il 2022 però era stato posto il limite di spesa a 175 milioni di dollari e andare sotto quella cifra, una volta che hai già creato la struttura aziendale per quei costi lì, devi ricominciare tutto da capo. Immagino ci siano discussioni molto animate, e la Ferrari ha preso una posizione forte, dicendo che se ci saranno altri tagli sul budget cap, dovrà valutare altri campionati, una cosa che non fa più dal 1973".
Che si dice del GP d'Italia? "C'è un però... Montecarlo è saltato, e anche questo sarà un evento storico. Difficile ipotizzare una Monza col pubblico, la ritengo quasi impossibile. Si deve pensare, per quello che è l'appuntamento ufficioso del 5 luglio a porte chiuse in Austria, ad una Monza senza tifosi, per quanto sia difficile e senza molto del suo fascino. Senza contare sui fondi garantiti dal pubblico, diventa quasi un'impresa: secondo me è una delle gare a rischio".
A quante gare può ambire il Mondiale? "Mi baso sui rumors: al momento ci sono buone probabilità di scattare a luglio in Austria con una doppia gara al Red Bull Ring. Ci sono trattative avanzate anche per una doppia gara a Silverstone, fermo restando però tutte le varie problematiche. In Europa sarà difficile altri eventi. Nel finale si correrebbe a Singapore, Vietnam e Cina, quindi Giappone, Stati Uniti, Messico e Brasile, e infine a dicembre Emirati Arabi con Bahrain e Abu Dhabi. Però non devono esserci problemi di quarantena e di rientri: c'è un grande punto interrogativo".
Chi potrebbero essere i favoriti ad un'eventuale ripresa? "Avevo visto un Verstappen in forma, ma ero incuriosito anche da Leclerc e dalla Ferrari. Dai test sembrerebbero essere Hamilton e Verstappen i più veloci".
Rinnoveranno Vettel e la Ferrari? "Sono in corso le trattative. Chiaro che Vettel non è nella stessa posizione di forza dell'ultimo contratto strappato con Marchionne. Ora però la Ferrari ha fatto 5 anni di contratto a Leclerc, dimostrando che è il futuro della scuderia. Ipotizzo che Ferrari abbia messo sul tavolo la scadenza al 2021, ma Vettel voglia un biennale almeno. Secondo me al 70% è possibile".
Un racconto di quello strappo del primo GP in Mondiale, mai disputato? "Sono stato uno dei pochi ad andare in Australia, non so ancora se sia un merito o un errore. Fino al giovedì era tutto normale, ma teniamo conto che per l'Australia si parte sempre con grande anticipo. Io sono andato il 6 marzo, quando in Italia si cominciava a parlare di Codogno. Siamo arrivati in Australia e qualche precauzione era già scattata. Ci sono state poi varie telefonate dei costruttori capi alle scuderie, mentre noi ancora non ci rendevamo pienamente conto, arrivando poi alla decisione unanime".
Com'è la vita del giornalista ora? "Dura trovare gli argomenti. Soprattutto per la F1, un mondo itinerante con una realtà diversa ogni gara. Però le squadre e i protagonisti si stanno rendendo disponibili verso i media, ieri ad esempio abbiamo tenuto una lunga video-conferenza con Charles Leclerc".