Lucio Cecchinello, team mangaer di LCR in MotoGP, si è collegato in diretta con Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Non ci attendevamo Mir 37 punti avanti a due gare dalla fine, ma Quartararo vincitore di questa stagione così particolare, soprattutto alla luce di come aveva terminato il 2019 e di come fosse andato forte nei test di inizio anno. A parte Mir, non c'è stato un gruppo di piloti che abbia avuto risultati costanti. I vari stop di Vinales e Quartararo, le difficoltà di Rins con la spalla, lo stesso Nakagami rimasto fuori dai giochi perché ha sbagliato Aragon... Effettivamente è un campionato dove l'ammontare dei punti non è neanche lo stesso degli anni precedenti".
L'obiettivo di Nakagami è raggiungere questo benedetto podio? "Sì, è un ossessione per lui e un obiettivo per noi. Speriamo che riesca a concludere la stagione con un podio ma allo stesso tempo cerchiamo di non far sì che sia troppo ossessiva come cosa: quando si corre con certe pressioni, succede sempre qualcosa".
Che dire della stagione di Alex Marquez, soddisfatti? "Sì. Sicuramente era stata un'operazione sponsorizzata da Marc e dalla HRC, ma parliamo comunque di un due volte campione del Mondo. Quello che preoccupava era capire quanto ci avrebbe messo per diventare un pilota da podio, visto che dovevamo lasciare a casa Crutchlow, che ogni anno faceva dai due ai quattro podi. La rapidità con cui si è adattato, ha stupito tutti".
Quanto ha inciso l'assenza di Marquez? "Come ha fatto notare Dovizioso, quest'anno la componente gomme a inizio stagione ha messo in crisi anche la Honda. Abbiamo dovuto fare correzioni su ciclistica e sospensioni per far lavorare meglio lo pneumatico posteriore. La Michelin, per poter consentire standard superiori a fine gara, ha messo in crisi le case costruttrici che notoriamente avevano meno grip, soprattutto Honda e Ducati. Meno la Yamaha, invece... Continuo però a credere che se Marc Marquez non si fosse fatto male, sarebbe sicuramente in lotta per il campionato".
L'anno prossimo il grande assente sarà Dovizioso. "Sicuramente è una sorpresa e un peccato perdere un campione che ha fatto vedere grandissima capacità e lotte bellissime con Marc Marquez. Un peccato anche non vedere più Crutchlow: non credo non ci sarà nel 2021, anche se non è ancora ufficiale. Sono piloti over-30 ma molto competitivi".
Rossi potrà tornare a lottare per il titolo? "Domanda importante... Ritengo che Valentino sia il miglior pilota di tutti i tempi o comunque di queste ultime due decadi per completezza tra pista e fuori. Ritengo possa lottare per il podio del Mondiale, ma per il Mondiale in sé lo vedo più in difficoltà. Questo perché arrivano nuovi giovani che diventano ossi duri anche per Valentino... In atto c'è un'evoluzione nello stile di guida, con Rossi che, per quanto abbia fatto del suo meglio, guida ancora pulito. Oggi chi guida forte la MotoGP utilizza molto il freno posteriore per far derapare, con violenza. Forse gli manca qualcosina che le nuove generazioni hanno. Come fu quando arrivò lui in 500...".
Che stagione è stata? "Triste. Sono mancate tantissime persone all'interno del paddock, gente che lavora al fianco delle squadre. Un campionato vissuto come se avessimo fatto sempre e solo test privati".