Il pilota Matteo Bobbi, nella squadra di commento di Sky Sport per la Formula 1, è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "La consapevolezza è che per tutti c'è tanto da fare per acciuffare la Mercedes, che ha dimostrato di avere materiali in più, affidabilità e bravura nel lavoro di squadra. In casa Ferrari c'è tantissimo lavoro per poter tornare a competere per i posti che si meritano, e c'è poi una bella flotta di giovanissimi speranze, e parlo dei Leclerc, Verstappen, Norris, Gasly, e anche il giovane Schumacher che sta arrivando".
La Ferrari riuscirà ad insidiare la McLaren? "Realisticamente la Ferrari dovrà essere la terza forza del prossimo Mondiale, è questo l'obiettivo minimo e provare ad occupare più stabilmente possibile il podio. Al netto che due andranno ai Mercedes, almeno il terzo in più gare possibili. Non è realistico pensare ad una Ferrari che potrà lottare per il titolo Mondiale".
Come e dove racchiudere l'esperienza di Vettel alla Ferrari? "Sebastian è una bella persona, davvero appassionata del lavoro che fa, di motori, e della Ferrari e della storia che ha avuto, ancora prima di arrivarci. Ha vissuto tanti alti e bassi, da un certo punto di vista ha anche fallito la sua missione, quella di riportare il Mondiale alla scuderia e ricalcare il suo idolo Schumi. Però ha ottenuto anche bellissime soddisfazioni, ed è il terzo pilota più vincente della Rossa dopo Schumacher e Niki Lauda, un motivo di vanto. Oltre a lui, ha fallito pure la Ferrari, che non gli ha mai dato la vettura per vincere: forse solo un anno era davvero possibile, quello dell'errore di Hockenheim, per il resto è stato un sogno. Quello di Vettel è un bel ricordo, ieri avrebbe potuto fare polemica perché c'era tutto per farlo: è stato licenziato con una telefonata ancora prima che iniziasse la stagione. Invece non ha mai detto una parola fuori posto, è una persona speciale".
Quale nuovo binomio pilota-macchina la incuriosisce? "Non vedo l'ora per Sainz, che è al suo primo grande esame nella carriera e troverà in squadra un pilota scomodo come Leclerc in un mondo, quello Ferrari, in cui non è facile vivere. Voglio rivedere Alonso: quando c'è lui, o per i suoi risultati o per il clima del box, è un bel Mondiale. Di solito lui li spacca i box... Mi aspetto molto da Ricciardo: la McLaren avrà i motori Mercedes, e potrebbe fare quello step ulteriore verso i grandissimi. Mi aspetto tanto da Verstappen, ancora: ormai è una certezza. E poi Mick Schumacher: quel nome è emozionante a prescindere".
Russell è davvero un fenomeno? "Sul fatto che fosse un pilota velocissimo, lo sapevamo. Per tanti motivi: ha vinto al primo colpo in ogni categoria minore, come per i vari Rosberg, Leclerc e Hamilton... Ha messo in difficoltà Kubica, che per quanto se ne dica, è ancora velocissimo. Ora lo ha dimostrato, ma attenzione con i paragoni ad Hamilton... Ho sentito in tanti chiedersi se qualsiasi pilota vincerebbe sulla Mercedes. Russell però, per primo, non è uno qualsiasi ma è un super talento, e poi un conto è stare in testa quaranta giri, un altro vincere sette titoli Mondiali. Quante volte Hamilton, dalla macchina, ha ribaltato le scelte del team facendole risultare vincenti?".
Ad Hamilton, però, magari fa più comodo Bottas... "Esatto. Il team perfetto ha una grande macchina, il primo pilota che sa vincere e il secondo che aiuta il primo. Quando ci sono stati due piloti in grado di vincere, ci sono sempre stati dei casini. Ci sono dinamiche di cose nascoste l'un l'altro che rallentano molto anche sullo sviluppo. Nessun team vuole certe cose, gli spettatori magari sì... Pensate Hamilton-Verstappen: da impazzire, ma loro avrebbero il mal di testa ogni domenica".
Quindi Albon potrebbe essere confermato con Verstappen? "Sì, ma c'è troppo gap in questo momento tra le prestazioni dei due. Ok essere leggermente più lenti della prima guida, in questo caso è un po' troppo: gli serve uno che faccia più punti. Sembrerebbe che Perez non sia così lontano dal mondo Red Bull... Lui è uno molto veloce, e sarebbe la vittoria del merito. Tolti due-tre piloti sulla griglia, però nessuno secondo me è in grado di dar fastidio a Verstappen".
Come se lo immagina il 2021 di Leclerc? "Mi aspetto qualche errore in meno, pur nella grande velocità che ha mostrato in questi anni. Fanno parte del suo processo di maturità: quest'anno, conscio di non avere una macchina competitiva, si è preso qualche rischio. Speriamo possa farci divertire ed emozionare".
Calendari stravolti nel 2020: sarà un unicum? "La F1 è un business, un'azienda che a fine anno deve avere utili, e questi arrivano da circuiti finanziati dai propri paesi. Evidente che non si potrà rinunciare in toto a paesi ricchi in nome dei bei circuiti: magari faranno un mix, mettendo a calendario una-due tappe mitiche".
Con il congelamento per il 2021, cosa fanno i team in vista del 2022? "Da inizio 2021 potranno iniziare a lavorare sul progetto dell'anno seguente. Penso che ci sarà una suddivisione in due squadre: una per il 2021, l'altra per il 2022. Alcune cose, penso all'aerodinamica, sono libere di essere modificate già da questo Mondiale. Poter sopportare la distribuzione del lavoro sarà un'arma importante".