Bologna-Roma 2-0
37’ Moro, 49’ (aut.) Kristensen
Il Bologna è la nuova, unica quarta forza del campionato. La formazione di Thiago Motta ottiene la sesta vittoria interna consecutiva tra campionato e coppa rifilando un secco 2-0 ad una Roma quasi mai pericolosa. Decisivo l’acuto di Moro al 37’, sugli sviluppi di una meravigliosa manovra rifinita da Ndoye, e l’autogol di Kristensen, propiziato dal suggerimento del solissimo Ferguson. I giallorossi cadono per la quarta volta in trasferta e precipitano al settimo posto.
PAGELLE:
Zirkzee 7 – Rifinisce, attacca, ripiega, crea spazi e tanto alto ancora. Pur essendo l’unico terminale offensivo schierato da Thiago Motta riesce a non dare mai punti di riferimento alla difesa avversaria, mettendola in difficoltà ogni volta che può. Il tutto sublimato da lampi di classe degni di un fuoriclasse – IMMARCABILE
Ndoye 6,5 – Sulla destra è un fattore costante. Manda fuori giri prima Spinazzola e poi El Shaarawy con transizioni prepotenti e sempre funzionali. Questi ingredienti portano all’assist in occasione del primo gol e provocano l’autorete di Kristensen, provvidenzialmente disturbato sul cross di Ferguson. Giocando così il primo gol in A non tarderà ad arrivare - ELETTRICO
Moro 7 – A lui va il merito di sbloccare il risultato di un match fino a quel momento piuttosto equilibrato. Dopo aver spostato l’inerzia psicologica della gara, si dedica prettamente alla distruzione della manovra avversaria, riuscendola ad arginare piuttosto agevolmente in più frangenti. Il suo primo gol in questo campionato regala al Bologna una notte da sogno – MARCATORE OCCASIONALE
Pellegrini 5 – Non riesce praticamente mai ad incidere negli spazi, né a legare la manovra comunque poco fluida della Roma. Ha sul destro anche l’opportunità per accorciare le distanze, ma si fa murare da Lucumì da posizione piuttosto favorevole. L’ammonizione incassata nei minuti finali di primo tempo per un eccesso di proteste è l’emblema della sua partita - NERVOSO
Cristante 5,5 – Da mezz’ala d’accompagnamento fa fatica sia a contenere le transizioni interne di Ferguson che a dare un concreto supporto a Paredes nello sviluppo dell’azione. Evidentemente a corto di fiato nella ripresa dove rischia a più riprese di essere imbarazzato da Zirkzee, d’altronde fino ad ora le ha giocate tutte - STANCO
Belotti 5,5 – Con le contemporanee assenze di Dybala e Lukaku è chiamato a sorreggere da solo l’intero peso dell’attacco, ma si rende pericoloso solamente una volta per tempo: alla mezz’ora con una girata aerea e all’80’ lasciandosi ipnotizzare da Ravaglia nell’uno contro uno. Neanche con l’ausilio di Azmoun riesce ad imprimere il suo marchio al match – ANNEBBIATO