Ighli Vannucchi, calciatore, è intervenuto durante il programma "Piazza Affari" a TMW Radio per commentare vari temi.
Ci racconti il suo libro
"Il titolo originale è “La storia di un fantasista di periferia”. Racconta il sogno di ogni bambino di diventare calciatore. Crescendo, poi, si innamora sempre più delle "periferie” ossia delle piazze più calde ed umili e rende tantissimo lì".
Com’è cambiata Prato nel tempo?
"Prato ha avuto un’evoluzione industriale. La mia Prato era il sabato in centro con tanti ragazzi e ragazze che si divertivano. Con il tempo le cose sono cambiate. Prato non è più quella di un tempo che era in pieno sviluppo e totalmente toscana. Forse si è sbagliata l'evoluzione appoggiandosi ad altri".
Sulla sua carriera?
"Io scherzando dico sempre che Empoli è stata mia moglie perché sono stato lì otto anni. A Salerno, invece ho passato due anni incredibili e quindi dico che è la mia amante. Sono contento perché mi vogliono molto bene perché in campo davo tutto".
Ci si ricorda molto di lei per il fantacalcio
"Ringrazio il fantacalcio perché mi ha dato un'enorme fama. Ero un talento di periferia quindi qualità prezzo ottimo. La gente ha un affetto vero nei miei confronti ed è una cosa bellissima".
L’attaccante con cui si è trovato meglio? L’avversario peggiore?
"Mi sono trovato benissimo con Saudati. Lì davanti combatteva come un matto ed ero davvero soddisfatto quando gli mettevo il pallone giusto. Avversari tosti ne ho visti tanti. Ronaldo e Ibrahimovic erano tostissimi da affrontare. Sfiorare Baggio, però, era pura magia".