Durante l’appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Antonello Valentini. Queste le sue parole:
Cosa lascia il pareggio tra Croazia e Albania di ieri?
“Come abbiamo detto anche in passato, diversi giocatori dell’Albania giocano in Serie A e quindi hanno esperienza. Utilizzare così tanti stranieri in Serie A ha un doppio effetto negativo, togliamo giocatori da convocare per Spalletti e facciamo crescere in Italia giocatori convocabili da altri nazionali. Lautaro Martinez prima di venire in Italia era un buon giocatore, è diventato il Lautaro di oggi all’Inter. La Croazia non riesce mai a fare squadra, non è la prima volta. È raro che abbia fatto gruppo anche in passato, individualmente sono fortissimi. Il pareggio di ieri è stata una santa cosa”.
Come giudichi il lavoro di Spalletti a livello di gestione del gruppo?
“In queste manifestazioni lunghe l’abilità di un allenatore non è solo fare la formazione e scegliere i giocatori più opportuni per quella sfida, ma soprattutto coinvolgere tutti i giocatori e farli sentire tutti importanti. È stato il segreto di Lippi nel 2006 e di Mancini tre anni fa, bisogna far sentire tutti protagonisti anche quando non giocano. Questo aspetto psicologico è fondamentale. A livello di gioco poi non c’è dubbio che il secondo tempo con l’Albania non sia stato straordinario”.
Cosa ti ha colpito maggiormente della Spagna?
“Ciò che mi ha impressionato maggiormente è la varietà di opzioni offensive che hanno. Il primo gol nasce da una verticalizzazione per Morata, il secondo è una perla di Fabian e il terzo gol di rapina. Hanno tante soluzioni e questo è un grande patrimonio per una squadra, la Spagna ha tante risorse. Quando Spalletti dice che bisogna aggredire gli avversari e fare la partita ha ragione ma bisogna stare attenti. La Spagna ha la qualità e la velocità per farti male, quella di stasera è una partita importante per capire a che punto è il percorso di crescita. Per Spalletti e per la nazionale è un test importante, la Spagna ci dirà a che punto siamo”.
Chi può essere l’uomo di esperienza per gestire la tensione in questa nazionale?
“Credo che Jorginho per i compagni sia sempre un appoggio sicuro, è vero che deve accelerare il passo, ma è un riferimento importante. Faccio molto affidamento sul temperamento di Barella e mi aspetto qualcosa in più da Frattesi. Sono due giocatori che mi danno grande fiducia”.