“C’è qualcosa di strano in questa situazione, perché pochi giorni fa erano state fatte tutte le scelte dello staff. In ogni caso è il momento della ricostruzione per la nazionale, che dev’essere ricostruita con gente di calcio. Servono figure come Totti, Del Piero, Maldini e Baggio. Basta con la politica, serve passione, perché l’Italia intesa come squadra non è dei politici. Io rivoglio i miei simboli.
Rispetto profondamente le dimissioni di Mancini, ma le dimissioni dovevano arrivare il giorno dopo la mancata qualificazione ai Mondiali. In ogni caso non dev’essere l’unico, perché anche a Coverciano serve gente nuova.
Personalmente voglio rivedere i Bearzot, i Vicini o i Valcareggi, ma serve coraggio.
Tra Conte e Spalletti sceglierei quest’ultimo, perché è un allenatore che ha fatto tutto e in condizioni più complicate in carriera rispetto al primo, che tra l’altro CT lo è già stato. Penso però che all’Italia serva più un selezionatore, come Ancelotti o Ranieri.
Chiudo infine con un appello: torniamo al calcio italiano, non scimmiottiamo gli altri. Difesa a riccio e contropiede è sempre stato il nostro dna. Leviamo inoltre i gli allenatori che fanno fare gli schemi ai bambini di sette anni. Bisogna insegnare nei settori giovanili i fondamentali, perché è da lì che si deve ripartire”.