L’ex calciatore Fabio Petruzzi è intervenuto ai microfoni di Tmw Radio per un commosso ricordo di Carlo Mazzone:
“Non è facile per me oggi, così come non lo è stato ieri. Carletto è stato un maestro, mi aveva insegnato tutto, soprattutto come uomo. L’ho sempre visto come un immortale. Ultimamente l’avevo sentito meno, ma per me è stato come un secondo padre. Mi ha fatto capire cosa dovevo fare per arrivare a certi livelli. Penso sia stato anche un allenatore sottovalutato. Da fuori, prima di conoscerlo, mi trasmetteva soggezione e i primi periodi con lui non furono facili. Venivo da alcuni problemi alla schiena e arrivai a Roma in una condizione fisica non ottimale. Lui mi massacrava spesso, ma poi ho capito che lo faceva perché vedeva in me delle doti che potevo tirare fuori. Con lui ho fatto due stagioni a Roma, tre a Brescia e una a Bologna. Quando mi chiamò a Brescia non esitati un secondo ad andare.
È stato sempre rispettato da tutti, e te lo testimoniano le belle parole da parte di quelli che lo hanno conosciuto.
Ricordo bene che Guardiola a Brescia non smetteva mai di elogiare la sua preparazione, il possesso palla. Quel lavoro ha dato tanto a Pep, che poi è riuscito a trasporre alcune idee nella sua carriera di allenatore.
Mando un abbraccio alla sua splendida famiglia. Ciao Carletto ti voglio bene”.