Il direttore Xavier Jacobelli è intervenuto nel pomeriggio di Tmw Radio, durante Maracanã, per analizzare i temi del giorno.
Lukaku alla Roma che operazione sarebbe?
“Negli ultimi mesi all’Inter ha dimostrato di essere ancora decisivo. Se c’è un momento per chiudere un’operazione del genere è questo, perché ci sono tante situazioni che potrebbero agevolare il trasferimento. Innanzitutto il rapporto di separato in casa con il Chelsea, il quale sa che se questo giocatore dovesse continuare a rimanere fermo continuerebbe a svalutarsi. In più penso che Lukaku smani per tornare in Italia, anche in virtù del decreto crescita, che potrebbe agevolare tutti. In più non ci sono da dimenticare gli ottimi rapporti tra i Friedkin e Boehly”.
Tolto il Napoli chi ha maggiori margini di miglioramento tra Juventus, Milan e Inter?
“Se la Juventus non cederà né Chiesa né Vlahovic manderà dei segnali importanti. Non può però chiaramente bastare l’Udinese per capire se sono stati risolti i problemi dello scorso anno. Il Milan poi ha cambiato i propri connotati, così come l’Inter. Sono tutte e tre formazioni interessanti, ma i giudizi ad ora rischiano di essere parziali. Questo è un campionato che si preannuncia interessante, posto che il Napoli resta davanti perché ha confermato Osimhen”.
Gabri Veiga ha scelto l’Arabia. Che idea ti sei fatto?
“Credo che ognuno abbia il diritto di fare delle scelte personali, ma il fenomeno arabo va seguito con grande interesse. Bisognerà capire in ambito internazionale che appeal potrà avere la Saudi League, e in questo senso mi ha colpito il dato degli ascolti di La7 riguardo le partite. I 174.000 spettatori registrati non sono tanti. In più bisogna sottolineare è tutto oro ciò che luccica però, considerando i problemi di Benzema, che già ha avuto delle discussi. Ad ogni modo la Superlega non era la soluzione giusta, dato che rappresentava la morte della meritocrazia. Tornando a Veiga non penso che il Napoli avrà problemi a trovare altre profili valevoli sul mercato”.
Per la nazionale?
“Ciò che conta è la nazionale, mentre la penale tra Spalletti e il Napoli è una cosa esterna. L’unica cosa su cui bisogna concentrarsi sono le due partite contro la Macedonia del Nord e contro l’Ucraina. Spalletti sa benissimo a quali difficoltà va incontro, ma ha le idee molto chiare”.