Durante l’appuntamento odierno con l’editoriale, è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Xavier Jacobelli. Queste le sue parole raccolte da TMW.
“Ci sono due partite decisive che devono portare gli azzurri agli Europei. A 24 giorni questo deve essere il primo nodo da sciogliere: nominare il commissario tecnico. Sappiamo qual è lo stato dell’arte. Questa penale deve essere pagata qualora il tecnico si accasi con un altro club o con la Nazionale, questo è da stabilire. Il dato di fatto è che De Laurentiis dal suo punto d vista rivendica il pagamento di questa penale. Dall’altra c’è Spalletti che sogna di coronare il suo obiettivo, quello di allenare la Nazionale di calcio. Per uscire da questa situazione Spalletti potrebbe accollarsi questa penale, altrimenti si rischia di trascinare la questione per giorni. Altrimenti vedrà i calciatori a 48 ore dalle partite da disputare”.
Non sarebbe il caso di lasciare l’allenatore alla Nazionale?
“C’è un vincolo di gratitudine da parte di De Laurentiis nei confronti di Spalletti per la vittoria del terzo scudetto. Quindi potrebbe tranquillamente sorvolare su questa penale. Un gesto di questa portata sarebbe davvero gradito da tutti. Il comunicato? Sotto alcuni aspetti ci sono degli elementi in cui ha ragione. Quando rimprovera la Federcalcio dice il vero. Sotto questo aspetto presumo che di questo precedente la Federazione farà tesoro”.
È l’ultimo fallimento di Gravina?
“È solo l’ultima cocente delusione di Gravina, lenita solo in parte dalla vittoria dell’Under 19 e della finale dell’Under 20. Senza dimenticare il fallimento dell’Italia femminile al Mondiale in Australia e Nuova Zelanda. Intanto risolviamo la questione del commissario tecnico, poi vedremo cosa si deciderà dal punto di vista della politica sportiva. Questo lo devono capire anche i club: se una nazione ha anche una grande Nazionale ne beneficiano tutti”.
Cosa resta di Mancini?
“Quello che è emerso nella nostra intervista è la grande delusione di Mancini. Forse anche dovuta all’allontanamento dei suoi collaboratori. Poi ha ribadito che l’Arabia Saudita non c’entra niente. Le tempistiche invece sono totalmente sbagliate. Doveva dimettersi prima, anche perché presumo che ne abbia parlato con Gravina in sede di stesura del nuovo organigramma”.
Agguantare il secondo posto nel girone.
“Noi veniamo dalla grande gioia per la riconquista dell’Europeo dopo 53 anni, ma abbiamo ancora in corpo la delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali”.
Saltata Inter-Samardzic.
“Con tutto il rispetto per il giocatore e i suoi procuratori, l’Inter ha fatto bene a mollare la presa. Non è possibile sempre sottostare alle pretese, al pagamento di commissioni o altre situazioni del genere. Sul mercato bisogna stare molto attenti a discernere tra ipotesi, illazioni, deduzioni ecc… La possibilità di andare all’Inter era ghiotta per lui, ma la società ha fatto bene a comportarsi come si è comportata”.
Campionato senza padrone?
“Il Napoli per sua fortuna ha trattenuto Osimhen. Serviranno i primi tre turni per stabilire i primi valori in campo. Vediamo come partiranno Juve, Milan e Inter. Dopo il comunicato congiunto, la Lazio ha finalmente fatto mercato, la Roma sia pure in ritardo ha centrato innesti importanti, l’Atalanta è da seguire in modo attento. Credo che sia un torneo questo che si presenti con grandissimo grado di interesse. Speriamo anche in campo europeo”.
La trattativa per Berardi alla Juve?
“Ricordo molto bene la sua frase sul palco di Reggio Emilia in sede di presentazione della squadra. È un obiettivo della Juve, così come lo era stato in passato”.
La Lazio più avanti della Roma?
“La Lazio riparte da un meritato ritorno della Lazio in Champions. Sarri è un tecnico che tira fuori sempre il meglio dalla propria squadra. Alla Roma manca un grande attaccante, un centravanti capace di andare in doppia cifra. L’auspicio è che riesca a portarlo a Trigoria prima dell’inizio del campionato”.