L’avvocato Giulio Dini è intervenuto nel pomeriggio di Tmw Radio per commentare la candidatura di Luciano Spalletti, suo ex assistito, alla carica di CT della Nazionale.
Che pensiero ti sei fatto riguardo le dimissioni di Mancini?
“Penso che in realtà per il calcio italiano questa sia un’ottima notizia perché personalmente non vedevo più un allenatore motivato. Mancini anche tramite gli atteggiamenti in panchina non trasmetteva più uno spirito di rifondazione. Era diventato quasi insopportabile. Dopo un fallimento clamoroso come la mancata qualificazione ai Mondiali, aldilà della vittoria dell’Europeo, gli era stato affidato addirittura il coordinamento delle giovanili fino all’U20. Penso che sia lui che Gravina avrebbero dovuto dimettersi dopo la mancata qualificazione ai Mondiali”
Spalletti sembra il nome più papabile come successore. Sarebbe idoneo?
“Molti dicono che Luciano è uno che ha bisogno di allenare ogni settimana, ma secondo me potrebbe fare bene anche in nazionale. Ci vuole una figura che porti anche la fisicità del rapporto con i calciatori, che porti a valorizzare gli elementi oltre che ad utilizzarli. Luciano è in grado di portare questo spirito e questo potrebbe essere il momento giusto anche per lui, perché ci sarebbero meno pressioni nell’immediato”.