Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Marco Piccari. Queste le sue parole:
Che semifinale ti aspetti tra Napoli e Fiorentina?
“Oggi stavo dando un’occhiata alle formazioni, ci sarà la sfida tra Simeone e Beltran e il duello dei registi tra Lobotka e Arthur. Il Napoli però è indecifrabile, non si può capire e inizio ad avere qualche dubbio anche su Kvara. Comincio a dire che anche nei momenti di difficoltà devi tirare fuori la tua forza, ho l’impressione che in questo momento si sia un po’ capito il suo gioco. Un grande giocatore deve avere un picco medio, non può andare giù in questa maniera. L’anno scorso sembrava un fenomeno di un’altra categoria. Kvara non è l’unico, perché Lobotka lo scorso anno sembrava Iniesta. Tutti devono alzare il loro rendimento, e probabilmente il grande merito di questo rendimento era di Spalletti. La Fiorentina nelle ultime tre partite non sta giocando benissimo e produce poco, però ha trovato una maggiore compattezza nel gruppo. Si può faticare in certi momenti e portare a casa il risultato, ha vinto tre gare consecutive per 1-0. Bisogna dire che la Fiorentina non ha l’attaccante, Beltran è giovane e Nzola fa troppa fatica.”
La Lazio può mettere in difficoltà questa Inter?
“La Lazio a sua volta è indecifrabile, non si sta vedendo quello che è il famoso gioco di Sarri. Ho la sensazione che la squadra abbia trovato una sorta di compromesso tra quello che vuole l’allenatore e quello che vuole fare la squadra. Per esempio contro il Frosinone non c’è stata una reazione di gioco, ma di nervi e di carattere, hanno deciso di ribaltare la partita e l’hanno vinta in due minuti. A Udine è andata a fare la battaglia, non ha vinto con il gioco così come il derby. In questo momento è una squadra più di sostanza e contro l’Inter ce la devi mettere questa sostanza, altrimenti l’Inter è superiore. Inzaghi ha un record nel mirino, perché vincendo raggiungere quota 5 Supercoppe e sarebbe il primo in Italia. Il retropensiero al campionato però ci può stare, la finale poi la faresti lunedì e conosci già il risultato in campionato della Juventus. Io credo che l’aver giocato alla pari la finale di Champions con il Manchester City ha fatto crescere la squadra. Ha dato una consapevolezza diversa al gruppo, anche una fiducia diversa nei confronti di Inzaghi. Questa partita ha dimostrato il valore delle idee di Inzaghi e la squadra crede di più nelle sue idee.”