TMW Radio
News
Serie A quasi al giro di boa: la Top 10 dei calciatori che hanno inciso maggiormente
25 dic 2023 00:23Calcio

di Alessandro Falzano

© foto di www.imagephotoagency.it

Le prime 17 giornate della Serie A 2023-24 hanno evidenziato come Inter e Juventus abbiano scavato un palpabile solco tra loro e le inseguitrici, certificato l’assoluto stato di incertezza in termini di continuità delle principali contendenti al quarto posto, e risucchiato numerosi organici nella lotta salvezza. 
Ma 17 partite rappresentano anche un buon metro valutativo per ciò che concerne le prestazioni individuali. Andiamo, dunque, a scoprire i dieci calciatori che hanno maggiormente inciso e deliziato le sempre esigenti platee tricolori.

10 – Federico Gatti - Riscattare il goffo autogol di Reggio Emilia con due reti di importanza capitale contro Monza e Napoli non è facile per nessuno. Figuriamoci se ti chiami Federico Gatti e hai alle spalle anni di gavetta trascorsi nelle serie minori senza essere stato baciato da Madre Natura in termini di talento. La solidità del reparto arretrato, principale peculiarità della Juventus allegriana, passa anche da lui e la costante titolarità non può essere un caso, anche perché il diktat bianconero è sempre lo stesso: “il miglior attacco è la difesa” – WORKING CLASS HERO

9 – Federico Dimarco - “Certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi e poi ritornano”. E’ la frase che meglio racchiude la sua carriera. Cresciuto nell’Inter, torna in pianta stabile ad Appiano Gentile dopo cinque prestiti con l’arduo compito di sostituire Perisic, non facendolo rimpiangere praticamente mai, scalzando sin da subito il più blasonato Gosens. Come il brutto anatroccolo si trasforma in cigno, lui da allievo diventa il miglior esterno tutta fascia del campionato: le due reti fantascientifiche contro Empoli e Frosinone, a cui si sommano quattro assist e l’acuto con l’Udinese, sono la sublimazione di un percorso unico per chi, come lui, ha da sempre il cuore nerazzurro - VELLUTATO

8 – Matìas Soulé – Qualità al servizio di intelligenza e fantasia. Assoluto punto di riferimento per il frizzante Frosinone targato Di Francesco in virtù della sua spiccata duttilità e la personalissima rivisitazione dei ruoli assegnatigli. L’argentino è in grado di interpretare nello stesso match, o in più gare consecutive, con il medesimo rendimento la posizione di ala destra pura, trequartista centrale, trequartista decentrato e mezz’ala d’inserimento marchiando il tutto sempre con il suo inconfondibile mancino. I sei gol realizzati, conditi anche da un assist, nelle prime 15 presenze da titolare in Serie A sono solanente la punta dell’iceberg - AVVENIRISTICO 

7 – Ademola Lookman – Nell’anno del chi viene e chi va, tra l’addio di Zapata e gli arrivi di Scamacca e Touré, è ancora lui a caricarsi la Dea sulle spalle. Dopo le tredici marcature dello scorso anno non disattende le aspettative confermandosi il terminale offensivo ideale per la manovra corale dell’undici di Gasperini. Da 9 atipico risulta tremendamente efficace non dando mai punti di riferimento agli avversari, svariando su tutto il fronte offensivo e mettendo a disposizione dei propri compagni la sua abilità palla al piede, la sua qualità funambolica in ripartenza e l’esplosività aerea nonostante i 174 cm di altezza. Rifinitore e catalizzatore, come certificano i sei gol e i tre assist messi a referto finora - RISOLUTORE

6 – Romelu Lukaku – Esiste una Roma con lui ed una senza di lui. Accolto nel visibilio generale in un torrido pomeriggio di fine estate il belga ripaga la fiducia di tecnico e società, oltre a quella conferitagli ad honorem dalla piazza, con otto centri tutti su azione, di cui sette decisivi. Sono, infatti, dieci i punti maturati in seguito ad una sua rete, compresi i due strappati all’ultimo respiro contro il Lecce, senza contare l’assist smarcante per Dybala in occasione del 2-1 ai danni dell’Udinese a dieci minuti dal termine. Proprio insieme all’argentino compone una delle coppie maggiormente qualitative e complementari del campionato  - PREDATORE

5 – Olivier Giroud – Nonostante le stagioni passino, la carta d’identità segni quota 37 e l’andamento del Milan sia piuttosto altalenante, il francese rappresenta la solita àncora di salvezza a cui Stefano Pioli ama aggrapparsi. Aldilà di qualche fisiologico acciacco e di un singolare eccesso di nervosismo nel match di Lecce, risulta spesso decisivo con la specialità della casa, il colpo di testa, in più occasioni (come nel match di Napoli), e freddo nei tre rigori calciati nelle prime tre giornate. Otto gol e cinque assist per una partecipazione complessiva in tredici realizzazioni nelle tredici presenze dal 1’: niente male per un “vecchietto” - CERTEZZA

4 – Marcus Thuram – Raramente abbiamo assistito ad un impatto più fragoroso del suo nella nostra Serie A. In qualità di “partner in crime” di Lautaro si scopre devastante e determinante in ben dodici uscite sulle diciassette totali. Colleziona sette reti e sei passaggi vincenti che lo posizionano, numeri alla mano, nella top 5 europea dei calciatori con più continuità di rendimento in termini di partecipazioni attive nei gol alle spalle di Mbappè, Salah, Bellingham e Kane. E poi, diciamocelo, esordire in un derby infilando il pallone sotto l’incrocio degli eterni rivali è una cosa che solo pochi eletti sono in grado di fare - IL NUOVO CHE AVANZA

3 – Joshua Zirkzee – Dopo la cessione di Arnautovic sembrava che il Bologna dovesse lottare per non retrocede, e invece è arrivato a toccare vette inesplorate, registrando la miglior partenza della propria storia. Se i rossoblu sono in lotta per il quarto posto una larga parte del merito va attribuita a Thiago Motta e all’attaccante olandese, sobbarcatosi da veterano l’intero peso del reparto avanzato, pur essendo un 2001. Munito di una sopraffina tecnica di base, alza l’asticella del proprio rendimento fino a toccare apici che con gli standard dei calciatori normodotati hanno poco a che fare, trascinando l’intera squadra. I sette gol ed il passaggio chiave nella seconda giornata contro la Juventus possono essere solamente l’inizio di una carriera ricca di successi - PREDESTINATO

2 – Hakan Calhanoglu – Già adoperato nell’inedita posizione di regista da Inzaghi nella seconda parte della scorsa annata, si riscopre indispensabile per gli equilibri dell’Inter. Se spesso ci dimentichiamo o mettiamo in secondo piano il fatto che i nerazzurri abbiano perso Brozovic, oltre Onana, Skriniar, Dzeko e Lukaku, la responsabilità è del turco che si cala perfettamente nei panni dell’equilibratore e del dettatore di tempi. Un direttore d’orchestra funzionale che quando c’è da salire in cattedra non si pone scrupoli, come testimoniano i sei rigori trasformati sui sei calciati e la meravigliosa stoccata che dà il là al trionfo di Napoli - FARO

1 – Lautaro Martinez – 29 reti in Serie A nell’anno solare 2023. Superate, in tal senso, due icone nerazzurre come come Milito e Vieri. Era dagli anni ‘50 che l’Inter non disponeva di un bomber così prolifico e, per giunta, attaccatissimo alla maglia. Responsabilizzato dalla fascia di capitano diventa leader tecnico e temperamentale del gruppo, trasformandosi in un vero e proprio Attila d’area di rigore facendo razzia di tutto ciò che transita negli ultimi sedici metri di campo avversari. In attesa del rinnovo siamo certi che trascinerà la Beneamata verso importanti traguardi - DOMINATORE

TMWRADIO Redazione