Alessandro Scanziani, allenatore ed ex calciatore, è intervenuto durante il programma "Piazza Affari" a TMW Radio per commentare vari temi.
Che idea si è fatto sull’ultimo periodo della Sampdoria?
"Pirlo è arrivato quest’anno con giocatori nuovi e anche società nuova. Bisogna dargli tempo. È chiaro che ci sono momenti non semplici. Gestire una situazione nuova e così non è semplice per il mister. Speriamo che continui a fare bene. Ho guardato, poi, che il 14 gennaio c’è la gara contro il Venezia".
C’è tanta pressione?
"Per capire bisognerebbe vivere lì dentro. Bisognerebbe capire che cosa vogliono società, allenatore e tifosi. Non dimentichiamo che i tifosi sono davvero tanti. Un esempio può essere proprio che uscendo ci siano tifosi che ti fermano e ti dicano che volevano la vittoria il weekend prima. Essere la Sampdoria, poi, fa sì che gli avversari si preparino in modo diverso".
Lei crede nella rimonta?
"Io spero molto nella rimonta e nel ritorno in Serie A. So che sarà molto molto difficile. C’è una società nuova, un nuovo allenatore e nuovi giocatori. Le squadre sono tante, come Como e Cremonese. Sono tante le squadre che sono partite con la voglia di arrivare. Mi auguro che possa arrivare la Sampdoria ma sarebbe una grande impresa".
Un ricordo per Gianluca Vialli?
"Io sono stato molto fortunato ad andare alla Sampdoria in un momento dove c’era un presidente incredibile, il migliore della mia carriera. Sono stato anche fortunato perché avevo dei compagni che erano dei fenomeni. Potrei fare dei nomi ma veramente tutti erano grandi giocatori. Abbiamo vinto la prima Coppa Italia della storia e lo hanno anche vinto il primo scudetto. Spero sempre che la Sampdoria possa tornare a quei livelli anche se non è sempre facile. A me Luca rimane nel cuore a prescindere. Con lui ho tantissimi ricordi. Ogni tanto veniva a casa mia a cenare. Ogni tanto mi prestava la sua macchina. Quando ci allenavamo era sempre molto positivo. Voleva lavorare tanto. Era sempre contento di quello che faceva. Trasmetteva il fatto che voleva vincere ma soprattutto voleva fare le cose che gli piacevano".