Di Lucio Marinucci
Negli ultimi giorni ci siamo abituati, tra una bevanda ghiacciata e una ventata di condizionatore, ad ascoltare le più disparate voci di calciomercato. Tra intrighi di centrocampisti e viavai di difensori però si è finiti un po’ per snobbare i centravanti. I benpensanti ci insegnano che il calcio è cambiato, che il ruolo del nove si sta sempre più trasmutando, eppure l’impressione è che avere ancora in squadra qualcuno in grado di segnare con regolarità possa far comodo. Nell’ultima stagione infatti, escluso l’insaziabile Osimhen, sostanzialmente tutte le punte delle squadre di vetta hanno faticato, e non poco. C’è chi è incappato in reiterati guai fisici, chi ha attraversato delle pesanti fasi psicologiche e chi forse proprio non si è trovato all’interno dei meccanismi di gioco. Sta di fatto che ora molte squadre stanno scaglionando il mercato alla ricerca del bomber del presente e possibilmente anche del futuro. C’è un nome in questi senso che fluttua nella mente di alcune squadre, un identikit che alle giuste condizioni potrebbe tramutarsi in un’occasione da non perdere. Il profilo è quello di Gianluca Scamacca, classe ‘99, che in Serie A abbiamo apprezzato soprattutto con la maglia del Sassuolo. Proprio i neroverdi hanno monetizzato parecchio dalla sua cessione al West Ham dell’Estate scorsa, incassando 36 milioni di euro piu altri 6 di eventuali bonus. Cifre non indifferenti per il ragazzo romano, che però non è riuscito a rispettare le aspettative, disputando solamente sedici partite in Premier League con appena tre gol segnati. Un po’ meglio è andata in Conference League, dove sono state sempre tre le reti ma in sole sette presenze, dato che comunque ha contribuito alla vittoria finale della competizione degli Hammers. In mezzo a queste statistiche non altisonanti bisogna però leggere non solo le difficoltà di ambientamento in un campionato assai più competitivo e agonistico del nostro, ma anche le problematiche al ginocchio destro, trascinantesi per mesi fino all’operazione chirurgica del 18 Aprile.
Anche questo è indubbiamente un fattore da considerare per le squadre italiane che lo stanno adocchiando; in particolare sembrano aver puntato il giocatore con maggiore insistenza Roma e Milan.
I giallorossi quest’anno hanno patito enormemente l’aridità offensiva di Belotti ed Abraham (rispettivamente 0 e 8 gol in campionato), ma soprattutto hanno l’esigenza di trovare una soluzione proprio per far fronte all’infortunio dell’inglese, incappato in una lesione del crociato che lo terrà fuori dai giochi fino al 2024. Scamacca sarebbe il prescelto perché conosce già la città e la squadra, essendo transitato per il settore giovanile del club capitolino dal 2012 al 2015. Se Mourinho dovesse mantenere il 3-4-1-2, il classe ‘99 si ritroverebbe in un attacco a due, già sperimentato ai tempi del Genoa in Serie A e dell’Ascoli in Serie B. Ha dimostrato in quelle esperienze di sapersela cavare sia accanto ad un altro attaccante puro che con una seconda punta vicino. Avere forse al fianco un elemento come Dybala ad imbeccarti però dovrebbe essere tutta un’altra cosa. Al tecnico portoghese in ogni caso servirebbe avere un calciatore integro fisicamente, in grado di dargli quel sacrificio indispensabile a livello atletico in fase di recupero palla.
Storia diversa invece per il Milan, che ha ormai l’obbligo di trovare il sostituto di Olivier Giroud. Il francese ha dimostrato ancora di stare discretamente bene per avere quasi trentasette anni, ma i primi segnali di scricchiolii sono arrivati. Non tanto a livello fisico, dato che ancora si spende in conclusioni da contorsionista con discreta regolarità, quanto a livello di lucidità sotto porta. È vero i gol in campionato sono stati tredici, ma di cui cinque nelle ultime tre giornate e con in mezzo parecchi mesi di infertilità. Scamacca sarebbe perfetto per dare il via al ricambio lì davanti, e sarebbe più che adatto al 4-2-3-1 di Pioli. Nell’ultimo anno a Sassuolo con lo stesso modulo aveva colpito tutti, siglando sedici reti. La presenza di esterni offensivi puri ai suoi lati lo ha sempre favorito, così come lui ha sempre aiutato le ali stesse portando via l’uomo avversario, come spesso accadeva con Berardi.
Strapparlo al West Ham non sarà facile né per i capitolini né per i milanesi,ma Scamacca sembra disposto ad aspettare, per dimostrare a tutti di non possedere grandi mezzi solo in potenza, ma di saperli trasporre anche in atto sul terreno di gioco, alla ricerca di quella continuità che finora ha fatto vedere solo a sprazzi.