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Sangalli: "Obiettivi? È troppo presto. Favorite? Vicenza, Padova e Triestina"
13 set 2024 17:09Calcio
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Mattia Sangalli, calciatore del Trento, è intervenuto nel corso di "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi.

Si può alzare l’asticella in questa stagione? Quanto pesa non giocare al Briamasco?
"Sicuramente punteremo a fare una stagione sulla falsariga dello scorso anno cercando di avere momenti migliori nella fase intermedia del campionato. Parlare di obiettivi adesso è troppo presto, dobbiamo pensare partita dopo partita. Non vediamo l’ora di giocare davanti ai nostri tifosi perché avere il proprio pubblico a favore è fondamentale". 

Quali sono le favorite?
"Credo che come ogni anno è giusto mettere come favorite Vicenza, Padova e Triestina essendo quelle che hanno fatto più investimenti. La storia insegna, però, che le squadre che hanno speso meno ma azzeccato tutti gli acquisti fanno anche loro un ottimo campionato".

Che ci può raccontare del mister e della squadra?
"Io ho avuto modo di lavorare con il gruppo una sola settimana vera e propria perché ho avuto qualche problema al ginocchio. Ho cercato di sistemare questo problema e quindi ho avuto poco tempo con la squadra. Io, però, non posso che parlarne bene sia del mister che della squadra. L’allenatore è un allenatore che ha le sue idee e cerca di spiegarcele e insegnarcele tutte. Noi dobbiamo cercare di mettere in campo quello che lui ci chiede. Anche se in queste tre partite iniziali abbiamo raccolto meno di quanto dovevamo la squadra sta dando buoni spunti. Ora sarà importante la partita di domenica prossima". 

Il Trento è una realtà sempre in crescita
"A gennaio saranno due anni che vesto la maglia del Trento e quando sono arrivato la situazione era molto diversa. Rischiavamo, infatti, la retrocessione. L’anno scorso siamo cresciuti e ho sposato pienamente il progetto perché vedo che ogni anno c’è sempre voglia e modo di migliorarsi. Crescendo il valore generale della squadra migliora anche il singolo". 

Lei ha giocato sia in primavera che in Serie C, quanto è complicato il salto per un giovane? Che ne pensa delle U23?
"Credo che il salto sia netto e importante. Io non ho trovato tantissimo spazio nella mia esperienza e, in questi casi, il tutto si complica. Le U23 danno la possibilità ai giovani di giocare e magari allenarsi anche qualche volta con la prima squadra. Secondo me le seconde squadre sono un progetto importante e sono la base per il futuro del calcio in Italia. Credo che molte squadre, che hanno la giusta capacità economica, le inseriranno".

In questi anni la Serie C è cresciuta qualitativamente ?
"Io la Serie C non l’ho molto vissuta e vista in passato. Posso dire però che a livello qualitativo la Serie C è importante. Per me ci sono dei profili che qualitativamente potrebbero dire la loro anche in categorie più importanti. Per me, poi, può anche incidere il campo su alcune giocate che si vedono in categorie maggiori".

 

Giuseppe Vignola