Durante il suo intervento a Tmw Radio, nel corso di “Maracanã della Domenica”, il noto dirigente Walter Sabatini ha commentato vari temi di attualità calcistica.
Un commento sullo sfortunato esordio di Spalletti sulla panchina della Nazionale?
“Ora c’è una drammatizzazione del risultato, ma Spalletti ha fatto una scelta mai intrapresa prima, ossia conferire la fascia ad Immobile, che lo ha ripagato con il goal. Personalmente odio le gare delle nazionali che si giocando dopo due o tre turni di campionato, perché i calciatori non possono avere una condizione accettabile. Non mi accanirei troppo sul risultato proprio per questo”.
Come vedi la sfida contro l’Ucraina di Martedì?
“È una partita di vitale importanza. Ieri ho guardato l’Ucraina giocare e li ho visti molto bene, facendomi una grande impressione. Hanno giocato con forza e determinazione, perciò andranno affrontati con tutte le attenzioni possibili. Negli altri paesi e nelle altre nazionali però vedo giocare tanti ragazzini, mentre noi drammatizziamo tutto e dovremmo essere più sereni”.
Locatelli come play può dare qualcosa in più?
“È uno specialista in quel ruolo, ma anche lui ha bisogno di trovare tempi e modi nel campionato. La scelta di Cristante è stata una scelta condivisibile”.
Alcuni mesi fa dicesti che Garcia avrebbe garantito al Napoli calcio e spettacolo. Dopo Napoli-Lazio la pensi ancora così?
“Rudi ha ereditato una squadra scientifica, che giocava un calcio armonico e fatto di sintonie. Lui però sa gestire le soluzioni complesse e per questo se la caverà. L’Inter in questo momento è la vera squadra da battere, più del Milan, che invece ha preso dei buoni giocatori, inseriti in un contesto già esistente”.
Chi è stata la regina del mercato italiano?
“Non vedo una regina del mercato, ma bensì tante squadre che hanno lavorato bene e che stanno preparando un grande campionato. Gli amanti del calcio quest’anno si divertiranno perché in tanti sono competitivi”.
Come ha visto la Lazio?
“Quando nella Lazio si accendono i giocatori di talento sono guai per tutti. Sarri ha dato una solidità alla squadra, ma se si accendono i Felipe Anderson e Luis Alberto, oltre a Ciro Immobile, la Lazio diventa una squadra competitiva. Lo sarà sicuramente per la Champions League, come tutte i club metropolitani. Guendouzi ha un impatto incredibile sulla partita; è dotato di fisicità, di capacità di contrasto e ha una discreta trasmissione di palla. Kamada invece è molto giapponese, di estrema affidabilità e di inserimento”.
Quali sono i problemi per l’avvio di Mourinho?
“Discutere Mourinho mi sembra un esercizio non sottoscrivibile. Bisogna lavorare con abnegazione ed euforia. Serve che i giocatori abbiano voglia di mettersi in gioco. L’allenatore deve spingere il giocatore a dare il meglio, anche perché i calciatori hanno bisogno di fiducia”.
Ha un allenatore ideale?
“Ho avuto la fortuna di aver lavorato con tanti allenatori; lavorare con Capello è stato molto stimolante. Spalletti però è il più completo perché è un genio del calcio, oltre che nella comunicazione. Gli auguro il meglio per lui e per la Nazionale”.
In questo calcio è più importante un allenatore che crei più sul campo rispetto ad un gestore?
“A volte gli allenatori diventano i primi nemici delle società. I tecnici sono un ingranaggio di un club, che spinge un carro pesante. Per i club è fondamentale avere un allenatore che collabori in tutto e per tutto”.
La dieci della Roma a Dybala ancora no?
“La dieci a nessuno, quel numero è di Francesco Totti”.