Dopo il doppio colpo Aouar-Ndicka e l’imminente acquisto di Kristensen, la Roma è pronta a gettarsi alla ricerca di profili che possano soddisfare tecnico e tifosi. Tiago Pinto, a cui va una lode di merito per essere riuscito a concretizzare tutte o quasi le operazioni in uscita di cui il club necessitava per rientrare nei paletti del Fair Play Finanziario, sta sondando diverse piste, tra cui quelle che conducono a Renato Sanches e Marcel Sabitzer.
Due calciatori di assoluto valore e status internazionale alla ricerca di riscatto, proprio come Wijnaldum la scorsa estate. Infatti la formula che potrebbe portare entrambe o uno soltanto nella capitale sarebbe praticamente la stessa adottata per il trasferimento dell’olandese un anno fa: prestito con diritto di riscatto e parte dell’ingaggio, anche in questi casi piuttosto corposo, pagata dai club proprietari dei cartellini, rispettivamente PSG e Bayern Monaco.
Il primo, portoghese classe ‘97, si è affacciato al panorama calcistico sotto l’aurea di uno dei tanti “enfant prodige” scuola Benfica, tanto da convincere il Bayern ad acquistarlo a soli 19 anni. Il prestito allo Swansea ed il ritorno in Baviera sembravano avergli tarpato le ali, ma nei tre anni al Lille è riuscito a compiere quel salto di qualità in termini di leadership che ne fa un talento con pochi eguali. Nell’ultima annata al PSG non ha trovato molto spazio, complice anche il sovraffollamento nel suo ruolo, e non sembra convincere del tutto il nuovo tecnico Luis Enrique, per cui la Roma potrebbe tentare l’affondo. Discorso analogo per il trequartista austriaco, forgiato, mostrato e venduto a peso d’oro dal laboratorio di talenti Red Bull, Salisburgo prima e Lipsia poi, al Bayern, contesto in cui sembra aver perso l’estro dei giorni migliori. Neanche il prestito breve al Manchester United nell’ultima annata è riuscito a rilanciarlo, dunque la squadra teutonica ora si trova con la cosiddetta patata bollente tra le mani.
In termini di posizione in campo, ritmi, orchestrazione della manovra e ripiegamento Sanches e Sabitzer sono certamente due calciatori diversi. L’ex Lille è un mastino che predilige il recupero palla all’impostazione dell’azione, ma non disdegna inserirsi alle spalle delle linee avversarie. Prototipo della mezz’ala moderna: baricentro basso, muscolarmente dotato, con buona visione, notevole tiro ed ottime qualità di distruzione della manovra altrui. L’ex Lipsia, invece, presenta caratteristiche più offensive, molto abile nel legare i reparti in fase di possesso ed innescare la prima punta, a dettare i ritmi della manovra offensiva e a saper quasi sempre individuare la soluzione migliore sia in termini di congelamento del gioco che di verticalità. Meno prezioso in fase di non possesso, in cui raramente riesce a farsi notare.
Renato Sanches potrebbe essere impiegato da Mourinho sia in una mediana a due con difesa a tre alle spalle, al fianco di Matic o Cristante, che da mezz’ala tutto campo in un 4-3-3. Alla bisogna anche in un centrocampo a due con difesa a quattro, componendo un 4-2-3-1. Proprio quest’ultimo modulo sarebbe l’ideale per esaltare le qualità di Sabitzer che andrebbe a ricoprire la porzione di campo alle spalle della punta. Di più difficile impiego, invece, in uno schieramento con difesa a tre, se non in un 3-5-2 in qualità di mezz’ala di supporto o di inserimento, posizione, però, che non si confà alle sue caratteristiche.
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Roma, obiettivi Sanches e Sabitzer: come si configurano nello scacchiere di Mourinho
06 lug 2023 18:14Calcio
di Alessandro Falzano
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TMWRADIO Redazione