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Roma, Jacobelli: “Risultati negativi, ma Mourinho meritava un trattamento diverso”
17 gen 2024 11:34Calcio
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Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Xavier Jacobelli. Queste le sue parole:

 

Come va giudicato il 3-0 della Juventus di ieri al Sassuolo?

“Ciò che conta è che dalla sconfitta a Reggio Emilia al 3-0 contro il Sassuolo in 115 giorni è cambiato tutto in casa Juventus. Lo Stadium è un fortino, si viaggia su una media punti straordinaria e si sta vedendo la miglior versione di Vlahovic, quella che viaggiava a un gol a partita alla Fiorentina. Ricordiamo anche che gli ultimi gol di Vlahovic hanno portato nove punti tra Frosinone, Salernitana e Sassuolo. Adesso contro il Lecce la Juventus può superare l’Inter che sarà impegnata in Supercoppa. Vlahovic è riuscito a rompere il ghiaccio e si è sbloccato, dopo l’estate difficile con le tante voci di mercato e il possibile scambio con Lukaku per fortuna della Juve Vlahovic è rimasto. Questa Juventus fin da inizio stagione ha rimarcato come questo doveva essere l’anno del rilancio dopo una stagione difficilissima, chiusa con penalizzazioni ed esclusione dalle coppe europee. Quel che fa la differenza è l’atteggiamento che si sta vedendo, oltre al lavoro della Next Gen che vede in Yildiz l’emblema del progetto.

 

Questo dualismo Inter-Juventus quanto durerà?

“Io credo che il duello con l’Inter durerà fino alla fine del campionato. Sicuramente l’Inter può contare sulla potenza di fuoco di un attacco come Lautaro-Thuram che ha segnato tantissimi gol. Credo che la Juventus in questa campagna araba faccia il tifo per l’Inter perché comunque arrivare fino in fondo ed eventualmente vincere ti toglie delle forze mentali. Vincerà questo duello chi saprà gestire al meglio le energie mentali, non credo però che l’Inter soffrirà la pressione della Juventus perché parliamo di una squadra finalista di Champions lo scorso anno.”

 

Come giornata ha vissuto la Roma tra l’esonero di Mourinho e l’arrivo di De Rossi?

È sicuramente una delle giornate più significative della storia recente della Roma, sia per le aspettative che c’erano intorno a Mourinho al suo arrivo sia per il ritorno alla vittoria di un trofeo grazie al trionfo in Conference League dopo quattordici anni. Tutti gli allenatori però sanno che il loro destino è legato ai risultati, e nonostante il rapporto straordinario tra Mourinho e i tifosi nell’ultimo mese sono arrivati risultati negativi, comprese le sconfitte con Lazio in Coppa Italia e il Milan che sono state fatali. A prescindere da questo, umanamente Mourinho meritava un trattamento diverso da quello ricevuto, una fredda convocazione mattutina per comunicargli l’esonero. Credo che De Rossi meritasse un’occasione del genere, aveva confidato il sogno di allenare un giorno la squadra del suo cuore e la squadra con cui è diventato uno dei più forti centrocampisti del mondo. Adesso deve pensare a lavorare, anche perché la zona Champions è distante solo cinque punti e quindi ci sono tutte le possibilità per entrare tra le prime quattro. C’è una componente romantica e passionale fondamentale, l’amore viscerale tra De Rossi e la Roma meritava un’occasione del genere. Ora l’auspicio è che Dybala ritrovi la condizione migliore perché si è vista una Roma con Dybala e una Roma senza Dybala. Va poi recuperato Lukaku, perché gioca ininterrottamente e si vede la sua stanchezza, non è un robot e bisogna ritrovare la sua migliore condizione fisica.”

 

Atalanta e Lazio possono essere le outsider nella corsa al quarto posto?

“Atalanta e Lazio stanno già dicendo cose importanti, la Lazio è reduce da cinque vittorie consecutive, l’Atalanta nelle ultime nove partite tra tutte le competizioni ha fatto sette vittorie e un pareggio, con 23 gol fatti. Soprattutto nella Lazio stiamo vedendo un inserimento importante dei nuovi giocatori nel meccanismo di Sarri e una variazione di gioco che sta portando risultati importanti. L’Atalanta va avanti con l’ottavo anno di Gasperini e il fatto che continui a ottenere risultati importanti è la dimostrazione di quanto Gasperini sia un grande allenatore. A Gasperini sono rimasti solo Toloi e Palomino rispetto a otto anni fa, ma i risultati sono lì a dimostrare che questa Atalanta può fare bene e ne è la dimostrazione anche il rendimento di De Ketelaere. Dopo quaranta presenze e zero gol con il Milan, in sei mesi il belga ha già segnato sette reti a Bergamo.”

TMWRADIO Redazione