Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Questa Riforma Abodi ha scosso il mondo dello sport. Cosa ne pensa?
“Innanzitutto fare un controllo per una maggiore trasparenza dei conti in tutti gli sport è fondamentale. Non capisco perché ci si lamenta sempre sui conti e nessuno fa nulla, poi se interviene lo stato succede il finimondo. Leggo una risposta acida del Presidente del CONI che parla di una figuraccia a livello mondiale perché crede in un’intromissione politica nello sport. Questa però c’è già con Sport e Salute, voluta prima da Giorgetti e poi approvata dal Movimento 5 Stelle. Il calcio ha vissuto di questa autonomia, ma parliamoci chiaro. Tutti i problemi degli ultimi anni del calcio sono stati risolti? Direi proprio di no. La Germania ad esempio ha vissuto un periodo nero, la politica è intervenuta e ha obbligato la presenza di giocatori tedeschi nelle rose. In Germania si vive di azionariato popolare voluto dal governo e questa gestione sta anche bloccando l’ingresso dei fondi nel calcio tedesco. Io ora non capisco perché bisogna contestare una situazione che può andare a rivedere un potere assurdo come quello del Presidente FIGC, eletto con un sistema folle che è spesso legato al calcio dilettantistico, e non al calcio di Serie A. Si curano così interessi diversi, senza nulla togliere al calcio dei dilettanti. Questo è un meccanismo economico, per migliorare il prodotto calcio bisogna migliorare la locomotiva del calcio italiano, ovvero la Serie A. Mi auguro, anzi mi aspetto che questo intervento non rimanga isolato. Spero che Abodi intervenga anche su tutto il resto, ad esempio la questione stadi. Se interviene il governo e il Ministro dello Sport ci sarebbe un altro impulso rispetto alle autorità locali. Potremmo avere così degli stadi rinnovati in quasi tutte le città. Ben vengano questi interventi, anzi non si fermino solo al controllo dei conti. Non mettiamo insieme Lotito e Abodi, sono nella stessa parte politica ma sono due poli opposti”.
È stupito dalle reazioni del mondo dello sport?
“Queste sono reazioni smodate di chi improvvisamente vede un estraneo che entra in casa e prova a mettere ordine. Ma ben vengano certi interventi, il calcio è una delle principali industrie di questo paese. È giusto che il governo intervenga nel sistema, più vedo muoversi determinati personaggi e più credo che sia la strada giusta, si sta smuovendo un sistema vecchio che va avanti a favoritismi. A te sembra normale lo spalma debiti di qualche anno fa? Spalmassero i debiti degli italiani, non dello società che sono privilegiate. Ben vengano segnalazioni che vanno contro un sistema che non funziona. Io credo che i soldi ci siano per queste grandi società, ma la dilatazione dei tempi crea delle situazioni sbagliate. Se ti vengono concessi dei privilegi che riguarda tutti, non solo una società, è sbagliato. Alcuni fanno degli sforzi finanziari altri godono di alcune comodità. Questo andazzo crea delle situazioni irreparabili e si trovano dei disastri economici che possono condizionare tutto il sistema. E allora ben venga un intervento del governo”.
In questo finale di stagione il campionato può essere condizionato dalle squadre prive di motivazioni?
“Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Queste ultime partite di campionato riservano sempre dei risultati al limite. In questa giornata ci sono già sei pareggi, in un campionato dove si segna così tanto sembrano dei risultati che vanno ad accontentare tutte le squadre coinvolte. Peccato che ci sono altri interessi e altre società in ballo, magari società che non fanno buon viso a cattivo gioco. È un discorso teorico questo ovviamente, però vedo percorsi facilitati non solo per il Sassuolo ma anche per altre società. Per uno che segue calcio da 40 anni ci sono delle cose strane, hai la sensazione che ci sia un favore nel tenere alcune società in Serie A e meno favore per altre società. Poi c’è il discorso paracadute e per esempio conviene ad alcune società quasi retrocedere in Serie B per quanto possa sembrare assurdo”.