L’Italia si presenta all’Olimpico con la volontà di dare continuità alle due belle vittorie della sosta di Settembre. Il modulo di riferimento di Spalletti è ormai il 3-5-2, mentre Tedesco schiera un Belgio ibrido: 4-1-4-1 in fase di possesso, 5-3-2 in fase difensiva. Tempo sessanta secondi e siamo già in vantaggio grazie ad una bellissima transizione, condotta con rapidità e conclusa da Cambiaso, avventatosi sul cross di Dimarco. Gli ospiti provano a reagire con un po’ di pressing, ma appaiono spesso relativi, trovandosi sistematicamente nella terra di nessuno e favorendo le verticalizzazioni dell’Italia. È proprio in questo modo che al 24’ arriva il 2-0. Solito sviluppo veloce e ficcante che nel giro di pochi passaggi, inclusa una sventagliata magistrale di Dimarco, porta di nuovo Cambiaso al tiro; Casteels si oppone, ma sulla respinta arriva inesorabile Retegui. L’Olimpico è in festa, gli Azzurri si divertono e il Belgio non trova minimamente alcuna contromisura. Sembra tutto filare per il verso giusto, fin quando però non decidiamo di complicarci da soli le cose. Impostando dal basso Bastoni disubbidisce agli ordini di Spalletti e, invece che lanciare in profondità Retegui, gioca una scomoda palla su Pellegrini. Il centrocampista della Roma si lascia bruciare da Theate, e lo stende malamente sulla trequarti. L’arbitro estrae il cartellino giallo, ma dopo un’attenta revisione al monitor opta giustamente per il rosso, punendo lo sciagurato intervento a martello dello stesso Pellegrini. Il danno ulteriore risiede anche nel fatto che sullo sviluppo del calcio di punizione arriva il gol dei Diavoli Rossi, che accorciano grazie ad un mortifero mancino dal limite dell’area di De Cuyper. All’intervallo si va dunque sul 2-1.
Alla ripresa Spalletti decide di non operare cambi, mentre Tedesco sposta Doku sulla sinistra, aumentando così l’indice di pericolosità. Il Belgio infatti inizia a spingere con insistenza e, dopo aver sventato senza troppi affanni qualche sortita offensiva, al 61’ trova il pareggio. Su sviluppo da corner viene completamente lasciato da solo Faes, abile sul secondo palo a servire Trossard; il giocatore dell’Arsenal tocca il pallone a pochi metri dalla porta, battendo Donnarumma. La gara prosegue a questo punto con l’Italia arretrata, determinata a chiudere tutti gli spazi, riuscendoci pure aldilà di un paio di svarioni. I cambi di Tedesco infatti non incidono a dovere e non riescono mai ad impegnare Donnarumma. Alla fine ci portiamo a casa un punto, che ci permette di essere ancora primi nel girone.
Donnarumma 6: Non viene mai seriamente impegnato e sui gol non può veramente far nulla.
Di Lorenzo 5,5: Il primo tempo lo vede tranquillo a gestire le varie situazioni difensive, ma nella ripresa va in affanno. Con lo spostamento di Doku dalla sua parte arrivano i guai, finisce spesso in affanno. Chiude in ritardo anche sul corner del 2-2.
Bastoni 5,5: Dare un voto ancor più basso risulta difficile, perché fino al 38’ non aveva sbagliato nulla, sia in fase di copertura che di impostazione. In ogni caso Pellegrini sarà pure stato ingenuo nel lasciare il piede a martello, ma il passaggio è concettualmente sbagliato. Più avanti rischia enormemente su Openda, ma se la cava, anche perché giusto in Italia si potrebbe assegnare un rigore del genere.
Calafiori 6: Personalità e testa alta, spesso si alza come suo solito a dare una mano in fase di costruzione. È ordinato e preciso, senza mai perdere la testa. Unica annotazione sul gol del pari, troppa libertà concessa a Trossard.
Dimarco 7,5: Eccezionale. Il primo tempo è un connubio di forza, solidità, precisione e classe. Per carità, Doku sarà pure stato sulla fascia non preferita, ma lui lo annulla sistematicamente. In più sforna il cross per il gol di Cambiaso e nell’azione del raddoppio ci diletta di un cambio di gioco stupendo. In questa Italia verticale potrà veramente essere un perno assoluto.
Tonali 7: Chiude col fiato corto nel secondo tempo, ma merita applausi veri. A volte gli vengono affibbiati voti poco alti solo perché passa inosservato, ma è impressionante. Nella prima mezz’ora non sbaglia praticamente mai, prendendo sempre la scelta giusta e dando la scintilla alle azioni dei due gol.
Ricci 6,5: Buona prova anche per il giocatore del Torino. Pressoché perfetto nel primo tempo, rallenta un po’ dopo l’intervallo
Frattesi 6,5: Tanta corsa e sacrificio, chiude stremato. Solita mezzala di inserimento, nel secondo tempo è costretto anche a fare l’esterno e a raddoppiare su Doku. Pecca di precisione lì davanti.
Cambiaso 7: Il gol è strameritato per un ragazzo sempre più meritevole della maglia azzurra. Corre, ringhia e lotta con la solita abnegazione. Spalletti se lo gode e potrà esserne più che soddisfatto.
Pellegrini 5: Non aveva fatto male all’inizio, ma in questo momento l’Olimpico gli risulta indigesto anche con la maglia azzurra. Il passaggio di Bastoni è sbagliato, ma perché entrare in quel modo? Theate poteva essere contenuto in maniera diversa. Pellegrini paga così l’unico momento di deconcentrazione, costato però carissimo. Il salto di qualità di un giocatore si nota anche in dettagli del genere.
Retegui 6,5: Mette il timbro del 2-0, ma le cose migliori sono al servizio della squadra, specialmente quando deve venire incontro per legare il gioco. Smista bene vari palloni, svanisce piano piano dopo il rosso di Pellegrini.
Udogie 6: Lotta come può sull’esterno, limita bene Lukebakio.
Fagioli 6: Sostituisce Ricci, fa il suo.
Pisilli sv.
Raspadori sv.
Bellanova sv.