Marcello Possenti, calciatore del Renate, è intervenuto nel corso del programma "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi.
Una valutazione della stagione?
"Se dovessi rispondere a questa domanda direi che siamo riusciti a raddrizzare la stagione verso la fine. Eravamo partiti con un obiettivo maggiore. Eravamo partita con la voglia di arrivare ai playoff. Nel corso della stagione, però, ci sono state delle problematiche che ci hanno fatto cambiare obiettivi. Per fortuna siamo riusciti a salvarci evitando i playout. La cosa importante visto come è andata la stagione era la salvezza".
Lei è cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta, ce lo può raccontare?
"Il settore giovanile dell’Atalanta è sempre stato molto competente e organizzato. Gli allenatori formano i ragazzi sia da un punto di vista morale sia come calciatori. Prendono dei bambini di 10-11 anni e fanno un vero e proprio percorso per portrarli al professionismo".
Sul percorso particolare della panchina?
"Questo fa parte delle difficoltà di cui parlavo prima. Quando una squadra va male e la società vede risultati diversi da quelli che si aspettava il primo a pgare è l’allenatore. Le colpe, però, vanno divise. I risultati sono sempre stati altalentanti. Questo ha portato ad un campionato difficoltoso".
La città più bella e la partita più bella della sua carriera?
"La città più bella se dovessi dire mi sono trovato molto bene a Reggio Calabria. Lì il calcio è vissuto a livelli importanti. Non è stato un campionato importante però soprattutto quell’anno ho giocato delle partite che mi hanno lasciato emozioni incredibili".
Sulla finale playoff con il Renate?
"La finale playoff è il ricodo più amaro. Io sono al quinto anno qui al Renate e il risultato migliore nostro e della società è stato proprio quello. Ci avevamo creduto nel passaggio del turno contro il Padova".
Sui tanti giovani?
"Sicuramente abbiamo cercato di dare il miglior cotributo possibile. Quando le stagioni sono difficoltose è faticoso per noi esperti, immagino per quelli meno esperti. So che i ragazzi hanno cercato di fare tutto quello che avevano durante la stagione. Ci sono statio periodi in cui abbiamo performato meglio e periodi in cui abbiamo performato peggio".
Sul futuro?
"Io penso che comunque la società, seria e ambiziosa, programmerà e strutturerà la stagione per avere risultati migliori delle scorse annate. Ci vorrà di rifondare un po’ il gruppo. Adesso non so quali siano i progetti dei direttori però sono sicuro che verrà messo tanto impegno. Non ci si vuole limitare alla salvezza".
Quanto è importante la Serie C per far crescere i giovani?
"Secondo me il campionato di Serie C è molto formativo. La scelta delle seconde squadre è molto importante. Mandando in giro i ragazzi a giocare non sempre si riesce a tenersi sul pezzo, se la stagione non è andata bene. Avendoli in casa e potendoli monitorare giorno per giorno li si riesce a monitorare meglio. Sia la Juventus che l’Atalanta stanno mostrando ragazzi per i quali la Serie C è solo di passaggio".