Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Fabrizio Ponciroli. Queste le sue parole:
Come hai visto l'Atalanta ieri in Europa League?
“L’Atalanta ieri avrebbe dovuto fare molti più gol, Gasperini non era pienamente soddisfatto. Al Rakow mancava mezza squadra, soprattutto gli elementi migliori. Dopo aver visto il De Ketelaere timido con la maglia del Milan, oggi è tutto un altro giocatore. Cerca il pallone, cerca la conclusione. Credo che la maglia del Milan pesasse troppo per lui, con tutto il rispetto per il calore dell’Atalanta. Quando è arrivato al Milan si è fatto subito il paragone con Kakà e questo non lo ha aiutato. All’Atalanta può sbagliare, nessuno si sognerebbe però di fischiarlo. A San Siro invece sarebbe ben diverso. Gasperini sta cercando la qualità per giocarsela con le grandi, perché dal punto di vista fisico sono veramente grossi. Se dovesse trovare quella qualità, l’Atalanta può fare molto bene. Se Gasperini dovesse vincere un trofeo diventerebbe un totem alla Ferguson.”
Cosa ci ha lasciato questo turno di Champions?
“Il Milan male, perché non puoi non vincere contro un Newcastle così mediocre e mi dispiace perché una vittoria avrebbe aiutato molto. Definire irritante Leao in quella partita sarebbe riduttivo. Il Napoli fa fatica, c’è troppa foga rispetto allo scorso anno e non mi piaciuto. La qualità c’è ma c’è troppa foga, credo sia stato fortunato il Napoli contro il Braga. L’Inter ha dimostrato di essere una grande, ha giocato 86 minuti orribili e l’ha raddrizzata come fanno le grandi. La Lazio è un grande punto di domanda, secondo me soprattutto davanti c’è qualcosa che non va. Immobile è totalmente svuotato, se non si accende Luis Alberto non riesce a creare. Mi sembra ancora un cantiere aperto, specialmente in attacco e non riesce ad attivare Immobile.”
Cosa pensi delle parole di Allegri in conferenza?
“Allegri punta molto sul discorso Champions e deve essere l’obiettivo minimo. Sono d’accordo sul discorso della crescita dei giovani, ma credo ancora che ‘no Pogba, no party’ perché secondo me era l’unico diverso, con tutto il rispetto per gli altri. Serve che qualcuno non faccia rimpiangere il vero Pogba. È come togliere Lautaro all’Inter. Magnanelli non è l’artefice del cambiamento della Juve, fa parte dello staff che ha portato delle proposte di cambiamento ad Allegri. Io credo che questa Juve sia figlia del lavoro fatto in estate, si è deciso di puntare molto sulla velocità, a costa di rischiare qualcosa in più. La scelta è quella di giocarsela più a viso aperto, anche a costo di prendere qualche imbarcata.”