Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Fabrizio Ponciroli. Queste le sue parole:
Cosa ci lascia la sconfitta con l’Inghilterra?
“L’approccio alla partita con gli inglesi mi fa capire che Spalletti ha un piano, poi bisognerà vedere se riuscirà a portare anche a Coverciano ciò che è riuscito a portare a Napoli. Adesso siamo costretti però a non sbagliare per evitare di vivere un altro dramma dopo le due esclusioni dai Mondiali. Non dobbiamo vivere un altro playoff, spero che Spalletti possa tenere il gruppo sano e rilassato. Se dovesse riuscirci allora arriveremo all’Europeo.”
Cosa pensi dell’intervento politico e la richiesta delle dimissioni di Gravina?
“In tanti ci chiediamo come mai Gravina sia ancora alla guida del calcio italiano. Non ho nulla contro la persona, però credo che la situazione del calcio italiano sia drammatica e c’è bisogno di una ripulita a cominciare dalla testa. Mi aspettavo che Abodi cogliesse la palla al balzo per spingere verso un cambiamento, invece non è stato così. Credo che da anni Gravina dovesse andar via, evidentemente non funziona più e servono nuovi profili con nuove idee perché il calcio italiano è ai minimi termini. Non vendiamo i diritti tv, la nazionale non ha elementi di qualità. Questo progetto non funziona, la vittoria dell’Europeo non può essere un alibi e servirebbe trovare la forza per dire basta e dare il via a un nuovo progetto con nuove idee. Non è questione di incapacità, ma di cambiamento. Credo che il tempo di Gravina sia finito e da tempo.”
Cosa pensi del caso scommesse?
“Ho cercato di essere il più chiaro possibile anche nei giorni scorsi. Ero piccolo nel 1980, ma mi ha dato fastidio utilizzare il termine calcioscommesse perché non è cosi. Questo è sicuramente un problema, ma sono convinto che ci siano delle regole un po’ antiquate. Credo però sia giusto che si intervenga e che ci sia una punizione, poi possiamo decidere se siano pene troppo leggere o troppo dure. Fagioli ha scommesso e ha sbagliato, però non ha scommesso sulla sua squadra. Non va demonizzato, ma non va neanche protetto troppo. Non si può parlare di noia, l’adrenalina la puoi trovare in mille modi diversi. Come sempre ci vorrebbe più equilibrio, ma questo nei media italiani è impossibile da trovare.”
Come giudichi le parole di De Laurentiis?
“È il solito De Laurentiis che non ha freni. Quando decide di parlare non si ferma, a volte se ne esce anche con dichiarazioni che non stanno né in cielo né in terra. Verso Giuntoli sono state dette cose non necessarie, quasi delle offese. Non ho capito poi la questione Osimhen, il Napoli stipula contratti da oltre 100 pagine e con il tuo giocatore migliore ti basi sulle strette di mano. Su una cosa sono d’accordo, ovvero che la sua presenza e la sua vicinanza alla squadra è fondamentale. Io poi credo che Garcia non abbia capito un dettaglio, ovvero che a Napoli non puoi e non devi importi subito. Non mi sembra l’approccio giusto per una squadra che ha vinto lo Scudetto dopo 33 anni. Tu dovresti seguire solamente i tuoi campioni.”