Ospite di TMW Radio, durante Maracanà, è stato il direttore Giancarlo Padovan. Ecco le sue parole:
Cosa ne pensa del derby Milan-Inter di lunedì 22 aprile?
"Non sposta molto. Certo, non vanno mai queste decisioni nella direzione dei tifosi. Ne dobbiamo prendere atto, le televisioni versano denaro nelle casse della Lega che redistribuisce i soldi alle società. E le società fanno quello che gli dice la Lega, che a sua volta fa quello che dicono le televisioni. Certo, chi va allo stadio è penalizzato".
Caso Acerbi, cosa dice in merito?
"Credo a Juan Jesus, non può essersi inventato nulla. Acerbi è una persona perbene, un bravo ragazzo, ma anche questi sbagliano, soprattutto sotto stress e adrenalina e non hanno solide basi culturali. perchè Juan Jesus doveva inventarsi le cose? E' stato molto preciso nella ricostruzione dei fatti, poi aveva chiuso lì l'episodio. E' giusto però che sia emerso, non sono solo cose di campo. Giusto che Acerbi abbia pagato con la mancata convocazione in Nazionale. Se fosse confermata l'accusa, sarei più per l'esclusione definitiva dalla Nazionale piuttosto che lo stop di 10 giornate. Spalletti ha fatto quello che doveva, per ora. Doveva scusarsi, era l'unico modo per cavarsela e subire meno conseguenze".
Roma, le parole di Totti su Dybala hanno diviso molto. Ci deve continuare a puntare il club sull'argentino?
"Non ha detto una banalità ma la cosa giusta. Bisogna interrogarsi su Dybala. I numeri non saranno precisi, ma è un giocatori con diversi problemi e una società che vuole puntarci deve interrogarsi .E' vero, è una Roma diversa con Dybala o senza di lui, ti da di più in fase realizzativa e propositiva. la Roma farebbe bene a tenerselo, ma una riflessione sull'ingaggio la farei. Vale l'ingaggio che pretende? Questo non lo so ma mi porrei questa domanda".
E su Allegri la valutazione va fatta?
"Ancora di più. Ha un centrocampo scarso la Juve, ma ci sono giocatori validi in rosa. Allegri va discusso però. Mi sorprendo che la Gazzetta dica che se va in Champions resta. Magari hanno informazioni precise, ma il sentiment popolare è fortemente contrario. I juventini lo veono come fumo negli occhi, ancor di più dopo 7 punti nelle ultime 8 partite. Per me ha fatto il suo tempo alla Juve ma anche come allenatore. Che il suo mentore dica che pè pronto per la Premier, per me non è così. Nessuno lo prenderebbe in Inghilterra. Lui è una macchina da risultati, come è sempre servito alla Juve. Oggi però in questo calcio non basta più vincere. Il popolo juventino ha detto basta. Se a un allenatore così mancano anche i risultati, è finita. Ma il problema per l'addio è l'ingaggio, che dura ancora un anno".