Il DS della Pro Vercelli, Francesco Musumeci, è intervenuto durante "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi.
Sul girone A?
"Come sempre il girone A è un girone molto competitivo dove ci sono squadre di grande blasone e ci sono club come Triestina e Padova che fanno la voce grossa. Il nostro campionato deve essere un campionato in cui si raggiunge una salvezza tranquilla e in cui si porta avanti la linea verde dei giovani. Il campionato di Serie C dove si stanno vedendo tanti giovani. Dobbiamo puntare alla salvezza il prima possibile e poi sfruttare un allenatore giovane e preparato come Cannavaro".
La Pro Vercelli ha grande storia
"Io credo che quando si viene a lavorare qua si respira gloria di calcio. Ha vinto sette scudetti ed è una piazza dove si respira e vive di calcio. Le bianche casacche sono conosciute anche all’estero. Siamo carichi e pieni d'orgoglio per affrontare la prossima stagione. Se ci ha giocato Silvio Piola un motivo ci sarà".
La filosofia del club?
"Noi dobbiamo puntare su due pilastri fondamentali: il settore giovanile e lo scouting. Noi siamo la Pro Vercelli, non siamo Inter o Milan, ed è normale che questo debba essere regionale e non internazionale. Dobbiamo prendere i giovani ancora non pronti dei grandi club e farli crescere in prima squadra o Primavera 2, visto che lo scorso anno abbiamo vinto la primavera 3".
Sulle affiliazioni e gli accordi con altri club?
"Noi abbiamo creato delle affiliazioni con club che sono vicini a noi. Dobbiamo anche creare delle amicizie con club di B questo per aiutare i giovani non pronti e farli crescere. Un esempio di questa grande lungimiranza può essere Matteo Maggio. I ragazzi devono crescere. Io ci tengo a fare anche una grande precisazione. Ad avere pazienza con i giovani non dobbiamo essere solo noi ma anche i giornali".
Per quanto riguarda la tecnologia? Algoritmi e video?
"Io nasco nello scouting e lo scorso anno ero al Torino. Ben vengano algoritmi e video ma il giocatore va visto. Non va visto solo in partita ma anche in allenamento. Un grande direttore sportivo in un’intervista disse: “Avrei visto meno partite di alcuni ragazzi ma ci sarei uscito più a cena”. La testa fa tantissimo di un calciatore".
Su Paolo Cannavaro?
"Quando abbiamo fatto la prima intervista ha detto una cosa molto importante: “Voglio abbandonare la mia zona di comfort e inseguire il mio sogno”. Questo mi ha colpito perché sarebbe stato facile rimanere dietro al fratello e guadagnare di più ma ha preferito inseguire il suo sogno. A lui piace un calcio propositivo ed è quello che noi vogliamo fare. Vogliamo far venire le persone allo stadio consapevoli che si divertiranno a vedere il nostro calcio".
In che settore investirà di più?
"Il settore su cui mi muoverò di più è il bilancio. Per creare una società sostenibile c’è bisogno di guardare molto a quello. Dobbiamo magari cercare un altro tipo di club per calciatori che hanno un grande ingaggio. Questo, però, non deve comportare un abbassamento del livello tecnico".