Dino Mehic, centrocampista del Virtus Verona, è intervenuto nel corso di "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi.
Sette risultati utili consecutivi, un ottimo cammino per voi
"Stiamo viaggiando su un ottimo ritmo. C’è un bel clima nello spogliatoio. Eravamo partiti un po’ a rilento ma la cosa bella di qui è che c’è sempre una bella serenità. Conosciamo i nostri mezzi e sappiamo davvero cosa possiamo fare".
Ha già totalizzato più minutaggio rispetto alla scorsa stagione
"L’anno scorso c’erano alcune gerarchie, io ero al primo anno tra i professionisti. Bisognava crescere e ho preso esempio dagli altri. Quest’anno sto trovando più spazio e mi sto trovando bene. Anche l’anno scorso comunque non avevo fatto brutti numeri".
In che cosa pensa di essere cresciuto?
"Sono cresciuto nella continuità delle prestazioni e nel fatto di non sbagliare mai l’atteggiamento. In questo insieme a Gigi e a tutto lo staff ho fatto un grande passo. La serenità che c’è poi aiuta a non abbattersi".
Continua a parlare di serenità, per voi quanto è importante?
"Si bada molto anche alle cose che in altri ambienti sono in secondo piano. Noi non ci facciamo molti pensieri e per me questa è una chiave per fare bene".
L’allenatore, Fresco, ha detto che bisogna ancora crescere nel giocare in rapidità
"Ogni tanto ci intestardiamo magari su alcune giocate. Questo ci sta in alcune gare un po’ più chiuse. Togliere il tocco in più darebbe più velocità e porta a creare di più".
Ci siete voi giovani ma anche ragazzi di esperienza in squadra, quanto vi aiutano?
"Prima di tutto danno l’esempio. Non con la voce ma con i fatti dimostrano che cosa va fatto. Questi elementi ci danno una grossa mano. Siamo fortunati in questa squadra perché non c’è nessuno che è presuntuoso".
Com’è il rapporto con la città e i tifosi?
"Con i tifosi c’è un bel rapporto. Non sono molto numerosi ma c’è un bel rapporto. Ti incitano e magari quando sbagli ti prendi qualche parola ma fa parte del gioco".
Nel suo derby personale contro l’Atalanta U23 ha giocato gli ultimi minuti, avrebbe voluto partire titolare?
"È un derby personale. Speravo di giocare dall’inizio ma avevo un piccolo acciacco. Per quello che ho giocato sono comunque contento di ciò che ho fatto, visto che non ero proprio nei piani della gara. Speriamo che starò meglio al ritorno".
Fresco continua a chiamarlo Gigi, è vero che vuole essere chiamato così e non mister?
"È lui che si ostina a dirci che bisogna chiamarlo Gigi e non mister. Con lui il rapporto è molto genuino e professionale".
Dalla sfida contro la Pro Patria che cosa si aspetta?
"Sarà una bella sfida. Da loro so che non c’è un gran campo. Loro non giocano tanto con il pallone ma si concentrano sulle seconde palle e io mi aspetto una sfida del genere. Sarà una sfida con agonismo. C’è anche mio fratello gemello con loro e per la prima volta ci scontreremo".
Non pensate a qualcosina in più rispetto alla salvezza visti i risultati?
"Per adesso no. Siamo decimi in classifica ma teniamo i piedi per terra. Prima pensiamo a quello che dobbiamo fare e dopo penseremo ad altro".