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Mazzucato: "Il caso Diarra diverso da quello Bosman. Mercato, si può ridurre la finestra estiva"
30 ott 2024 17:15Calcio
© foto di Federico De Luca

Ospite del pomeriggio di TMW Radio, durante Maracanà, è stato l'esperto di diritto sportivo, avvocato e agente Alessandro Mazzucato.

Sentenza Diarra, il caso fa ancora discutere. C'è chi l'ha paragonata alla sentenza Bosman. Ma è vero?
"Il caso Diarra riguarda questo calciatore belga, all'epoca dei fatti tesserato per la Lokomotiv Mosca, che rompe unilateralmente il contratto. Il club si rivolgere alla FIFA e al Tas, che gli danno ragione, perché il regolamento prevede che in assenza di una giusta causa chi rompe il contratto deve risarcire il danno. Diarra cita la FIFA e la federazione davanti a un giudice belga, che poi rimanda alla Corte Europea per capire se le regole FIFA siano compatibili con la regolamentazione europea. E questa ha stabilito che sono incompatibili con determinati principi del diritto dell'UE e anche con la concorrenza. Di sicuro mi auguro che ci sia un tavolo con le rappresentanze di tutti per arrivare a un regolamento condiviso. Col caso Bosman c'è l'avvocato che si è occupato di quella vicenda. L'oggetto del caso Bosman era diverso, perché nel 95 andò a scardinare quel sistema che prevedeva l'impossibilità per un calciatore di trasferirsi in una squadra europea anche dopo la scadenza del contratto".

Ci saranno novità, con la FIFA che dovrà per forza mettere mano a un nuovo regolamento:
"Il rapporto con gli agenti purtroppo non c'è. Non vedo perché non debbano essere ascoltati in questi ambiti, perché tutti facciamo parte della famiglia del calcio. Ci si dovrebbe confrontare e arrivare a una soluzione che fa bene a tutti, che non segua solo interessi di categoria".

Mondiale per Club, che succederà con i calciatori che avranno i contratti in scadenza al 30 giugno?
"Ad oggi non ci sono prese di posizioni. La FIFA ha lasciato la responsabilità a ogni Federazione, non ci sarà l'estensione globale dei contratti. Da quello che ho potuto leggere, ci sono circa una cinquantina di giocatori in scadenza a giugno 2025. La soluzione potrebbe essere quella come accaduta durante la pandemia, con l'estensione dei contratti fino a fine luglio. Parliamo di contratti di lavoro alla fine".

E poi c'è il discorso dei calendari, sempre più intasati:
"Sul mercato ci siamo espressi tutti, la finestra estiva si potrebbe ridurre per evitare sovrapposizioni con i campionati. Sul fatto che si gioca troppo sono d'accordo, si va a discapito della qualità del prodotto. Capisco le esigenze economiche, ma ci deve essere tempo per i giocatori per recuperare. O si amplia la rosa, oppure serve trovare un'altra soluzione. E poi c'è il fatto che allargare le rose comporta un onere aggiuntivo per le società. Per me non è la soluzione, basterebbe giocare meno".

Talenti all'estero che potrebbero venire in Italia a gennaio?
"Ho avuto modo di vedere campionati olandesi e svedesi, ci sono degli ottimi giovani. Posso segnalare Djevencio van der Kust, terzino sinistro del Rotterdam, mancino tutta fascia, un motorino laterale, e poi un difensore senegalese in Svezia che si chiama Abdoulaye Faye, se ne sentirà parlare più avanti".

Daniele Petroselli