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Martorelli: “Rabiot ha dato il suo segnale. Jorginho? Costa troppo”
03 gen 2024 17:31Calcio
© foto di Federico De Luca

Nella serata di TMW Radio, all’interno di “Piazza Affari”, è intervenuto il procuratore Giocondo Martorelli.

In quale squadra di Serie A potrebbe essere adatto l’attuale Jorginho?
“Oggi Jorginho, per lo stipendio che ha, non ha mercato per le nostre squadre. È un giocatore che se sta bene fisicamente è valido e di qualità. L’età non gioca dalla sua parte e in generale è in fase calante: è difficile capire se ci siano ancora margini per grandi stagioni da protagonista. Scinderei i discorsi sui giocatori in scadenza che sono tra i 27 e i 30 anni e quelli che sono “Over 30”. In passato abbiamo assistito a calciatori che non si rendevano conto dell’inammissibilità di alcune richieste, che diventavano esosissime con l’avanzare del conto sulla carta d’identità”.

La permanenza di Rabiot alla Juventus è legata a doppio filo a quella di Allegri?
“Rabiot il segnale l’ha dato. Non sono arrivate le offerte che si aspettava e ha deciso di restare alla Juventus. A giugno ha (ri)sposato la causa Juventus e proseguirà in questo percorso. Sarà un anno importante, con un testa a testa con l’Inter dove lui sarà protagonista. Con una nuova partecipazione in Champions poi sarebbe ancora più invogliato a restare”.

Qual è la sua posizione sulla decadenza del vincolo sportivo?
“La legge Bosman ha causato quel che tutti sappiamo in un momento storico del calcio. Di fronte ad eventi che potrebbero cambiare lo scenario si prenderanno provvedimenti. È difficile capire in che modo potrebbero cambiare gli scenari. Tante società serie e corrette ci rimetteranno, ma tante famiglie di tanti ragazzi - parlo di calcio dilettantistico - erano vittime di una sorta di ricatto per poter cambiare la società d’appartenenza”.

Giroud: sarà confermato o meno? Che sensazione ha? Grandi difficoltà a trovare centravanti in questo momento storico…
“Qualsiasi giocatore “da Milan”, o “da Inter”, o “da Juve” sono sempre difficili da intercettare. Resto dell’idea che oggi un ottimo scouting sia fondamentale. Nel mondo è pieno di potenziali giocatori bravi e bisogna essere lungimiranti per andarli a cercare. Maldini e Massara, negli anni dove avevano perso Donnarumma e Calhanoglu, hanno portato contemporaneamente in cambio Maignan, Rafa Leao, Theo Hernandez”.

Si aspetta un assalto del mondo arabo anche a gennaio?
“Non mi illudo. Come spesso succede a tanti che nella fase estiva sottovalutavano il fenomeno. Tranne uno o due sono andati in Arabia tutti calciatori senza un futuro importante in Europa. Non ci sarà l'assalto alla diligenza. I calciatori, nonostante i pregiudizi che si possono avere, preferiscono guadagnare meno ma partecipare a campionati dove la gloria e il livello degli avversari possa renderli orgogliosi del loro percorso”.

TMWRADIO Redazione