Durante lo speciale calciomercato di TMW Radio è stato intervistato il procuratore Giocondo Martorelli. Queste le sue parole:
Chi è la regina del mercato?
“Direi la Juve, penso che abbia fatto un mercato dove ha stravolto tutto. Non mi aspetto sviluppi tali che possano stravolgere gli equilibri, la Juve ha cambiato tanto con giocatori importanti. Hanno cercato di accontentare in tutto e per tutto Thiago Motta. Ho avuto il piacere di parlare con Giuntoli al mare quest’estate e la volontà primaria era portare a Torino Koopmeiners, alla fine c’è riuscito ma poi ha portato a casa altri giocatori importantissimi. Penso che questa volontà della società di mettere a disposizione dell’allenatore giocatori nuovi che vogliono dimostrare tanto possa dare alla Juventus l’occasione di giocarsela alla pari con l’Inter. Non vedo differenze sostanziali nella corsa allo scudetto tra le due, le metto sullo stesso binario. Subito dopo il Napoli, ha mantenuto i giocatori più importanti, Lukaku può dare quello che si aspetta Conte visto come lo conosce, può ottenere il massimo da lui come successo all’Inter. Buongiorno è un acquisto importante, può fare reparto da solo dove il Napoli lo scorso anno ha fatto più fatica”.
La questione Osimhen?
“La storia insegna che quando arrivano delle offerte irrinunciabili bisognerebbe vendere e pentirsi. Da trent’anni faccio questa professione e i maestri mi hanno sempre detto questo. Rinunciare a un’offerta del genere per lui e Kvara è stato penalizzante per il campionato del Napoli e per il trasferimento di Osimhen perché quelle cifre il Napoli non le prenderà mai più. Dovrà cedere per forza Osimhen alle cifre che offrono adesso, con quelle poche offerte che ha adesso, anche perché dopo aver preso Lukaku non può tenere Osimhen né per un aspetto economico né fisico”.
Ti ha colpito la scelta di Dybala di dire no all’Arabia?
“Meno male che esistono ancora ragazzi che danno il senso ai valori, io appartengo a una generazione diversa. Avrei consigliato la stessa cosa a un giocatore, guadagni comunque tanto e c’è la voglia di rimanere in un campionato importante piuttosto che svernare in questi campionati che non hanno l’appeal del nostro calcio. Solo complimenti a Dybala, spero che altri possano seguire il suo esempio”.
Come vedi le due romane?
“La Roma sta cercando fino all’ultimo un difensore, Koné è fatta. L’ultima partita che ho visto della Roma aveva grandi difficoltà, si rimproverava lo scorso anno a questa squadra che avesse tutti centrocampisti monopasso e De Rossi si è dovuto presentare con lo stesso problema, perdendo in casa con l’Empoli. Spero possano portare giocatori in grado di cambiare passo lì a centrocampo. La Lazio ha cambiato tanto, Baroni meritava questa chance perché ha sempre fatto bene dove ha allenato ma è una scommessa. Quando si fanno troppe scommesse non è facile, in una piazza importante come la Lazio non è facile. Ci vorrà pazienza per trasmettere i principi di gioco nuovi degli allenatori, questo deve succedere anche a Firenze. Palladino ha una squadra giovane, tranne Gudmunsson non c’è un giocatore che eccelle e che accenda la fantasia dei tifosi. Ci sono tanti buoni giocatori e giovani, ci vorrà tempo per valutare in maniera giusta il loro lavoro”.
Chi può essere la sorpresa di questo campionato?
“L’Atalanta non è più una sorpresa, ma può esserlo perché può lottare per lo scudetto, dipende come andrà in Europa perché le competizioni europee ti tolgono tante energie. Gli infortuni e i problemi di mercato non l’hanno aiutata. Sono curioso del Parma, fa un calcio bellissimo. Bisogna capire quanto reggono nello sviluppare questo gioco nell’arco dei novanta minuti. Mi piace vederla giocare”.
Cosa pensi della decisione di Chiesa?
“È difficile fare queste valutazioni, è andato in un club dove ci sono giocatori straordinari in quel ruolo. Non che lui non lo sia, ma non so che spazio possa veramente avere per giocare con continuità. Oggi con i cinque cambi gli esterni troveranno sempre spazio, ma non so che spazio può trovare da titolare. Alla Juve il rapporto era ormai chiuso per la questione contratto, sapevo che non sarebbero andati in fondo ed era piuttosto chiaro”.