TMW Radio
News
Marelli: “Capiremo di più di Ndoye-Iling con la pubblicazione degli audio Di Bello-Var”
30 ago 2023 17:37Calcio
© foto di Giacomo Morini

Nella serata di TMW Radio, all’interno di “Piazza Affari”, è intervenuto l’analista arbitrale DAZN Luca Marelli.

Ha un’idea più completa di quanto capitato in Juve-Bologna tra Di Bello e il Var?
“Ci faremo un’idea più completa quando verrà distribuito e pubblicato l’audio. Credo che non sarà molto diversa da quello che ascoltammo in Torino-Inter nell’episodio Ranocchia-Belotti. In quel caso il Var si convinse a livello inconscio, vedendo nelle immagini quel che l’arbitro stava spiegando in campo, che la decisione fosse corretta. Si tratta di un black-out, che capita raramente nell’epoca Var. Attenderei di sentire prima di dare ulteriori giudizi”.

L’audio Di Bello-Var inaugurerà quindi la sequela di contenuti che potremo ascoltare?
“Credo che dopo gli annunci qualcosa si farà. Dovrei effettuare delle previsioni, ma è complicato. Ci vuole tempo. Come in tutte le rivoluzioni c’è bisogno di tempo. Sicuramente non sentiremo gli audio in presa diretta, dato che non succede nemmeno negli altri sport. Di base anche perché sono molto concitati, a volte non si capisce bene… e poi si dicono delle parole che non potrebbero essere trasmesse”.

E su Zaccagni in Lazio-Genoa con il Var trasmesso su maxischermo?
“La visione dell’immagine, da quello che si è capito, è stata consentita per un errore commesso da chi ha in gestione i maxischermi. La Lazio non ha controllo di quelle immagini, quindi è giusto che non sia multata. Sono d’accordo con la decisione dell’arbitro. Può essere considerato episodio grigio, ma non chiaro ed evidente errore, quindi non si doveva procedere alla on-field review”.

Come funziona la valutazione dell’intensità da parte dell’arbitro in Serie A, rispetto a quanto capita in Champions? Semifinale di Champions lo scorso anno: Kjaer aggancia Lautaro, l’arbitro dà rigore decidendo a due metri dall’azione… ma il Var lo chiama e lui cambia la decisione…
“In realtà in Champions sono ancora più rigidi, dato che il Var viene utilizzato molto meno che nei campionati nazionali. In quel particolare caso che ricordate fu qualcosa di eccezionale, ma servì perché il rigore non era leggero… di più… direi leggerissimo”.

Sul tempo effettivo?
“Soggettivamente il tempo effettivo non mi piace. Sarei a favore nel tempo effettivo nel tempo di recupero. Spesso ci sono troppe perdite di tempo nei minuti di recupero”.

Var a chiamata?
“Sono sempre stato a favore. Lo dissi qualche anno fa all’inizio dell’esperienza Var. Pensavo che sarebbe stato introdotto entro 3 o 4 anni e non ho azzeccato la previsione. Prima o poi ci si arriverà. Anche negli altri sport, dopo l’avvento della tecnologia, ci sono voluti anni per introdurre il challenge a chiamata da parte delle panchine”.

Sarebbe utile inserire nel protocollo Var anche il cartellino giallo?
“Sul secondo cartellino giallo c’è un tavolo di studio aperto. È un’ipotesi. Per le ammonizioni singole è stato bocciato il protocollo Var. Venne presa in esempio la Finale di Euro2016 e si accorsero che c’erano ben 16 episodi. Per interrompere per un check obbligatorio anche in occasione delle ammonizioni, dovrebbero “checkare” anche quelle occasioni in cui le ammonizioni non vengono comminate. E di lì le perdite di tempo sarebbero enormi”.

È giusto dire che abbiamo perso due tra i migliori arbitri degli ultimi anni con le dismissioni di Valeri e Irrati?
“Irrati e Valeri hanno deciso di ritirarsi. Valeri ha avuto una serie infinita di infortuni e non è riuscito ad esprimersi al livello della sua bravura arbitrale. Irrati ha deciso di passare al Var in quanto le prestazioni atletiche erano in calo. Sul livello generale: quest’anno sarà il peggiore di tutti. Il prossimo anno peggio ancora. E poi ancora peggio. A livello di commenti - purtroppo - si va di bersaglio in bersaglio. Rocchi si sta adoperando per il necessario cambio generazionale. Colombo in un big match. Rapuano arbitra Roma-Milan. Sono rischi? Sì. Colombo ha 16 gare in A e farà Napoli-Lazio, quindi il rischio va corso per farli maturare al meglio”.

C’era più solidarietà con l’arbitro in epoca Covid?
“Vi porto un esempio. Nelle competizioni europee si protesta molto meno. Tutti vogliono fare bella figura e hanno un altro livello d’attenzione. Col Covid, con gli stadi chiusi, qualsiasi cosa si sarebbe sentita e tutti erano molto più calmi”.

TMWRADIO Redazione