Durante l'appuntamento odierno con L'Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Luca Marchetti. Queste le sue parole:
Il caso Acerbi sta facendo molto discutere. Tu che idea ti sei fatto?
“Era inevitabile che si sarebbe arrivati ad un approfondimento d’inchiesta. L’intervento di Juan Jesus è stato molto forte. Siamo di fronte ad una situazione anomala, con un giocatore che si ritiene offeso da questo fatto, mentre dall’altra parte c’è un altro calciatore che afferma di non aver usato espressioni razziste. Non bisogna chiaramente dare un giudizio affrettato, anche se il difensore del Napoli qualcosa deve aver sentito. Paradossale che il tutto sia accaduto nella giornata contro il razzismo. Ora se la cosa dovesse essere confermata ci saranno delle conseguenze secondo protocollo. In ogni caso si può prendere ad esempio la vicenda scommesse, con Tonali e Fagioli che hanno indubbiamente sbagliato, ma hanno ammesso le loro colpe e ora sono addirittura “testimonial” per la lotta alla ludopatia. A prescindere da come finirà può diventare un’occasione per un’ulteriore sensibilizzazione”.
Il nervosismo di Allegri nasce dalla consapevolezza di un futuro in discussione?
“Per me nasce dalla carenza di risultati. Se Allegri avesse tenuto la media della prima parte del campionato nessuno avrebbe pensato ad un cambio in panchina per il futuro. Ora invece si stanno facendo delle valutazioni e di conseguenza il tecnico può essere un po’ preoccupato. Quando si valuta il suo lavoro bisogna dire che esistono vere e proprie fazioni, ultimamente un po’ esasperate.
Per il mercato estivo in ogni caso i bianconeri devono fare un grosso colpo a centrocampo, due se partirà Rabiot. Poi bisognerà comprare un centrale sinistro, dato che partirà Alex Sandro. Il resto sarà legato alle potenziali uscite”.
Venerdì la presentazione di Tudor alla Lazio. Che valutazioni fai della scelta di Sarri?
“In questa faccenda si è parlato anche troppo. Le dimissioni di Sarri rappresentano il fallimento di un progetto che poteva essere importante. Hanno pesato anche le vicende societarie, dato che prima c’era Tare, ora no. Il direttore sportivo non compra solo i giocatori, ma partecipa alla gestione del gruppo. Tudor comunque è un buon allenatore e stava aspettando una situazione interessante. Sicuramente per una scossa c’era bisogno di un cambio importante”.