Ivan Maraia, allenatore, è intervenuto nel corso di "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi.
Che idea si è fatto su Pontedera e Lucchese?
"Il Pontedera ha avuto questo andamento altalenante che però resta positivo perché ha ottenuto un buon numero di punti. Evidentemente bisogna ancora trovare degli equilibri, essendo cambiati tanti giocatori. Io lo seguo molto perché abito lì vicino e mi sta piacendo. Per me comunque sta facendo bene e farà il suo campionato. Hanno inserito anche giocatori importanti che per ora magari non hanno ancora trovato spazio o il 100%. Dipenderà, poi, secondo me anche dalla stagione che farà Ragatzu come andrà il Pontedera. La Lucchese ha avuto un inizio un po’ incerto ma anche lì ci sono stati vari cambiamenti e non è mai facile. Lì, poi, c’è più pressione e più aspettativa e quindi è tutto più complicato. Nelle ultime due, comunque, ha fatto molto bene".
In Serie C davvero regna l’equilibrio
"Io sto vedendo molte partite e si sa che regna l’equilibrio. Il Di Paola di turno o il Ragatzu di turno è fondamentale. Le squadre ormai sono tutte preparate bene e organizzate bene. A volte può fare la differenza l’atteggiamento ma la vera differenza la fanno questi profili. Non ci sono partite facili, non è solo un modo di dire. Bisogna sempre fare attenzione anche alle non favorite. Anche le U23 sono sempre difficili da battere. È vero che sono ragazzi però se capiscono come sono qui la qualità è davvero tanta. Per vincere ci vuole pazienza perché strada facendo servono davvero tante cose per arrivare all’obiettivo finale".
Che cosa può fare la differenza in questa categoria?
"La mia opinione è che la differenza ormai la fa la forza della rosa o le motivazioni che si possono avere. Le squadre che hanno grande unione hanno un valore aggiunto. Se hai meno qualità ma sei organizzato e hai motivazioni puoi riuscire a fare il risultato. Magari non arrivi in primissima fascia ma nella singola gara puoi fare il singolo risultato".
Quanto è formativa la Serie C per un allenatore?
"Ci sono alcuni che fanno il percorso primavera-prima squadra o quelli che partono dalla Serie D. I percorsi sono un po’ questi e ognuno sceglie la sua strada. Giocare o allenare non è la stessa cosa ma le conoscenze e le competenze di questi allenatori ci sono".
Sulla possibilità di far inserire le U23 in Serie D?
"Vedendo i risultati che ci sono stati in questi anni, soprattutto nella Juventus, io sono favorevole. Estendere a un’altra categoria questo discorso può creare confusione. Io cercherei di far allargare il numero in Serie C e poi se saranno troppe questa potrebbe essere una soluzione. Io non allargherei subito il tutto a un altro campionato".
Camarda può aspirare alla prima squadra già da questa stagione?
"Viste le turbolenze che ci sono è un po’ complicato. Secondo me hanno deciso di tenerlo per farlo stare spesso con la prima squadra e fargli assaporare il calcio dei grandi con l’U23. Per me la pianta stabile in questa stagione è difficile per la situazione che c’è perché, se avessero voluto portarlo in prima squadra, lo avrebbero già fatto. Camarda, poi, è giovanissimo davvero e fare un campionato di Serie C con l’U23, dimostrando il suo valore, può aiutarlo ancora di più".