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Malesani: "Atalanta come il mio Parma, non c'è stata partita. Xabi Alonso non ha fatto nulla"
23 mag 2024 14:37Calcio
© foto di Federico Gaetano

Per commentare la vittoria dell'Atalanta In EL è intervenuto a TMW Radio, durante Maracanà, mister Alberto Malesani.

Impresa della Dea in Europa League:
"Finalmente hanno vinto. C'è un filo conduttore? Sì, il risultato, 3-0. Ma anche la voglia di fare la partita, che è stata dominata come fece all'epoca il mio Parma. Ho visto una partita a senso unico. Sembrava un Bayer lento, capibile, davvero non c'è stata partita. Una pressione alta incredibile, non hanno rimediato a Lookman, che ha fatto di tutto. Sono rimasto sorpreso. Xabi Alonso? Questi allenatori hanno un copione che seguono, noi italiani siamo diversi in questo. Ad esempio Allegri in finale di Coppa Italia contro un'Atalanta che andava fortissimo ha preparato bene la partita. Alonso ha giocato alla stessa maniera di sempre e si è fatto male. Non è esistito Xabi Alonso, dicono che è uno dei migliori al mondo ma con una finale così...Non ha inciso, non ha cambiato nulla, non ha fatto l'allenatore. Sono felice che abbia vinto l'Atalanta, noi italiani dimostriamo sempre di essere i migliori, loro fanno sempre le stesse cose".

Che farà Gasperini ora?
"E' un argomento da analizzare in maniera seria. Io non ci credo che Gasperini vada bene solo lì. Un allenatore come Ferguson ha lavorato in sintonia con la società, come ha fatto Gasperini con l'Atalanta. Ci sono stati 8 anni di fiducia, dove c'è tanto merito anche dell'allenatore. E' di moda dire che non va per una big dopo che è stato bocciato dopo tre mesi all'Inter, che non era neanche giudicabile. E' questa isteria del calcio che non mi va bene. E' duro fare l'allenatore in certi ambienti. Tornando alla partita, devo dire che ho visto uno Xabi Alonso, osannato, che ha subìto passivamente senza cambiare nulla, ripetendo lo stesso copione che voleva dire farsi del male. Il campanello d'allarme c'era anche stato al ritorno con la Roma, che per poco non passa il turno".

Motta, addio al Bologna: Juve per lui?
"Doveva essere riconoscente col Bologna? I treni passano poche volte, vanno colte certe chance. Il Bologna deve capire l'ambizione di un allenatore, che vuole vincere tanto. La Juventus ha una storia importante ed è ambita da tanti, ha dimostrato di essere molto bravo, ha personalità, vedendolo mi sembra che sia così, oltre ad avere idee. E credo sia una grande occasione la Juve".

Le manca allenare?
"Allenare sì, ma il calcio no. La mia gioia era allenare, è stata una palestra di vita. La bellezza del calcio non è vincere o perdere, ma la profondità di tante cose. Un certo di lavoro premia, come dice Sacchi. E ti dà soddisfazione. Ho sempre sperimentato, fin dalle giovanili, rischiando anche. E certe cose sono difficili da spiegare. Ed è lì la bellezza".

Daniele Petroselli