A TMW Radio, durante Maracanà, torna la rubrica "La Voce dell'Agente" in collaborazione con A.I.A.C.S. – Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società e ospite è Pino Letterio, agente FIFA.
Ha la sensazione che la figura dell'agente riuscirà a diventare interlocutore stabile con le Istituzioni?
"Il dato di fatto non siamo interlocutori di alcun tipo. E' la nostra aspirazione, chiediamo continuamente incontri, di poter partecipare per stilare il nostro regolamento. In questo momento c'è una campagna mediatica contro gli agenti ma noi siamo per la trasparenza, non siamo i cattivi della situazione. Siamo noi i primi a voler riformare il nostro molto ma con tanto equilibrio. Diversi media vogliono affossare gli agenti ma rischia di essere un boomerang per i club, perché senza la nostra intermediazione non so cosa accadrebbe. Fanno tutti finta di non sentire, ma noi continueremo a chiedere incontri. Sembrerebbe che la FIGC e il CONI siano disposti ad ascoltarci, il nuovo regolamento FIFA è in stand-by e poi noi siamo proni a ricorrere in appello se fosse particolarmente vessativo nei nostri confronti".
Qual è la prima cosa che chiedete?
"Vogliamo la trasparenza, pagamenti tracciati e tutto alla luce del sole, senza paradisi fiscali. E poi una maggior deontologia, la lotta all'abusivismo. Se ci ascoltasse la gente, ci apprezzerebbe di più".
Di cosa ci si deve preoccupare per l'attività dell'agente?
"Oggi l'agente deve essere in grado di dare assistenza all'atleta ma anche di promuovere la mediazione, mettere in contatto i club per favorire il trasferimento di un calciatore. La tendenza è sempre di più di essere come un club calcistico con un dipartimento scouting e proporre i nuovi talenti ai club".
Il ruolo dell'agente nella vita di un calciatore qual è?
"Parlo della mia esperienza personale, oggi cerchiamo di essere presenti a 360 gradi, se ce lo permette di esserlo. Non è che possiamo fare gli indovini, se siamo a conoscenza di alcuni particolari facciamo delle denunce e si interviene. Ai giocatori dico di avere un mental coach qualora serva, ma serve l'apertura dall'altra parte. Possiamo intuire delle difficoltà, ma non possiamo sapere nello specifico. Dipende tutto dal rapporto che si crea col calciatore".
Come è cambiata la figura dell'agente e come si aspetta l'evoluzione nei prossimi anni?
"Negli ultimi 5-7 anni si sono affacciati sempre più i grandi fondi d'investimento che hanno un potere economico incredibile e inglobano agenzie di agenti e la fanno da padrone. Con la scusa dei diritti d'immagine, comprano quelli dei calciatori e di fatto li controllano. L'evoluzione sarà sempre più verso queste agenzie che fagociteranno tutto e tutti. Riusciranno così a seguire come oggi il calciatore? E' questo il problema. Io sono cresciuto con esempi come Branchini, Damiani, che fanno grande attenzione ai propri assistiti".
Che mercato vede per gennaio?
"Magari qualche ritocco, non grandissime cose. Alla fine ci sono squadre in pochi punti, magari qualcuno potrebbe fare uno sforzo per ottenere un risultato importante. Magari la Juventus, il Milan, potrebbero aggiungere qualcosa".