Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Luca Marchetti. Queste le sue parole:
Cosa succederà adesso sul fronte Pogba?
“Non entriamo nel merito della sentenza, è una situazione che ha scioccato Pogba perché è sicuro di non aver mai infranto le regole e mi auguro possa dimostrare questo. Ha vissuto un momento difficile anche per i problemi fisici vissuti, il discorso del doping è sempre uno shock. A livello economico cambia poco per la Juventus perché è al minimo sindacale il contratto di Pogba, risparmierebbe circa 1200 euro netti al mese. Ad oggi Pogba è al minimo salariale e l’impegno precedente non vale più, se dovesse rescindere o meno questo cambierà poco.”
La vittoria di Reggio Emilia dà certezze al Napoli o rischia di portare fuori strada?
“Dipende da come viene interpretata questa vittoria. Deve essere bravo Calzona a dire alla squadra che sicuramente si è fatto bene, ma non si è conquistato nulla. Se vinci 6-1, ma è l’unica vittoria in tre partite qualcosa va ancora sistemato. Il Sassuolo poi è in enorme difficoltà e lo abbiamo visto.”
Come vanno interpretate le parole di oggi di Lotito sulla Lega?
“Che ci sia una divisione e una contrapposizione tra le varie posizioni nella Lega è evidente, ritengo che sia complesso per come conosciamo la Serie A organizzarsi come la Premier League. Ora si lavora sugli interessi individuali di ogni società, bisognerebbe passare a una Lega che ragiona per il bene collettivo. Il Presidente di Lega ora non ha potere decisionale, si decide tutto nelle assemblee di Lega. In Premier League c’è un Commissioner che prende le decisioni per il bene della Premier League. L’importante è avere una visione, poi bisognerà vedere chi sarà il Presidente di Lega. Quel che è certo è che le esigenze di un club come il Monza sono diverse dalle esigenze di una big come l’Inter. Ora dobbiamo prendere spunto dalla Premier? Ricordiamo che 20 anni fa noi eravamo la Premier, ora invece il modello è quello inglese. In venti anni la Premier ci ha superato e anche nettamente. Non è un problema dirigenziale, in Premier hanno saputo mettere gli interessi collettivi davanti a quelli individuali. Questo in Italia non è mai successo.”