Napoli-Juventus 2-1
42’ Kvaratskhelia, 81’ Chiesa, 88’ Raspadori
Vittoria dal valore inestimabile per il Napoli di Calzona che rilancia la propria candidatura per un posto Champions nella notte più importante, quella del sempre sentitissimo scontro con la Juventus. Dopo l’imponente 1-6 rifilato al Sassuolo nel recupero, gli azzurri si aggrappano ancora a Kvaratskhelia e alla zampata di Raspadori sul penalty sbagliato da Osimhen per avere la meglio dei bianconeri, decisamente troppo spreconi in zona gol.
PAGELLE:
Kvaratskhelia 7 – Per distacco il migliore dei suoi, anche quando il match scorre via sui binari dell’equilibrio dà la sensazione di poter determinare in positivo le sorti della propria squadra da un momento all’altro. Causa direttamente due ammonizioni, provocandone una terza con un tocco di prima verso Osimhen. Prima ci prova e poi riesce a bucare Szczesny al secondo tentativo con uno splendido destro al volo trovando il gol per la seconda partita consecutiva come non gli succedeva da un anno. Il vero Kvara sembra tornato, ed il Napoli ringrazia – TARANTOLATO
Osimhen 6 – Per tutta la gara si cimenta in un estenuante quanto fascinoso duello con Bremer che non lo molla un attimo. Le da e le prende sia metaforicamente che concretamente, ma va comunque riconosciuto che praticamente mai riesce a concludere pericolosamente verso la porta. Prezioso nel generare spazi con i suoi movimenti, così come nel proteggere la palla spalle alla porta, ma quando di fronte hai uno dei difensori più forti del campionato non è certamente facile (al contrario di quanto accaduto nella scorsa stagione). Si guadagna il rigore, lo sbaglia, ma viene salvato dalla zampata decisiva di Raspadori sulla respinta di Szczesny - GUERRIERO
Olivera 5,5 – I suoi due svarioni nei primi dieci minuti di gioco rischiano seriamente di compromettere la gara del Napoli, ma per sua fortuna la giornata degli attaccanti bianconeri si rivela piuttosto funesta. Molto meglio in fase di spinta dove sfiora il gol, cancellato solamente da un salvataggio sulla linea, nel primo tempo, e garantisce costante sostegno a Kvaratskhelia nella ripresa. La valutazione complessiva gli frutta una sufficienza sfiorata, considerando anche la mancata marcatura sul grossolano errore di Cambiaso sotto porta nei secondi 45 minuti – RIMANDATO
Vlahovic 5 – Le tre, clamorose opportunità cestinate nel primo tempo non rendono giustizia alla sua fama né, tantomeno, allo splendido periodo di forma sfoggiato negli ultimi due mesi. Se in occasione del palo si può appellare alla sfortuna, lo stesso non si può dire per ciò che concerne le altre due: prima di testa e poi con il mancino non inquadra la porta da posizione più che favorevole graziando Meret. Come se non bastasse si fa ammonire al 18’ e non ci sarà nel prossimo match contro l’Atalanta causa squalifica – APPANNATO
Miretti 6 – La sua prestazione spicca più per meriti offensivi che difensivi e va premiata proprio per questo. In una Juve che crea ma non concretizza risulta essere lui l’ago della bilancia in fase propositiva: la prima occasione bianconera non sfruttata da Alcaraz dopo poco più di un minuto nasce da un suo cross, così come i presupposti per due delle tre opportunità fallite da Vlahovic. Nella ripresa cala d’intensità e perde un po’ troppo le distanze da Anguissa, ma risulta comunque tra i più attivi in ottica transizioni positive – SPERANZA
Chiesa 6,5 – Ha il demerito di accendersi solamente a sprazzi non garantendo continuità in termini di concreto apporto offensivo, ma va sottolineato come due delle più grandi chances bianconere nascano dai suoi piedi: nella prima frazione pesca nel cuore dell’area Vlahovic che spreca di testa, nella ripresa costruisce i giusti presupposti per portare al tiro Cambiaso (che spara alto di destro davanti a Meret) generando superiorità numerica dopo aver saltato secco Politano. Nel suo settimo gol in campionato è racchiusa buona parte del suo talento. La Juve ha un tremendo bisogno della sua miglior versione – SPORADICO