Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Come giudica il finale di rapporto tra la Juventus e Allegri?
“Se una società licenzia in tronco un allenatore a due giornate dalla fine è ovvio che si vada verso una giusta causa. I temi sono ovvi, dalla giacca lanciata alle urla verso Rocchi fino agli insulti con tanto di mani addosso al direttore di Tuttosport. Questo sono elementi validi per un licenziamento per giusta causa, poi però lascio la parola ai legali. Da giornalista dico che non mi piace assolutamente questa chiusura di Allegri e credo sia stata idonea la decisione della società. A me sembra che ci siano le basi per vincere la causa, il licenziamento in tronco va proprio in questo senso. L’allenatore è stato sollevato dal suo incarico a due giornate dalla fine dopo aver vinto una competizione. Non c’è una delusione sportiva, a maggior ragione ci sono i crismi della giusta causa”.
Come va interpretato il ritorno della Juventus nell’Eca?
“Per 8-9 anni ho vissuto le vicende societarie e i legami nella famiglia, sono legami molto solidi perché la famiglia si compatta quando ci sono interessi da difendere. Le famose discussioni tra cugini con John e Andrea poi ognuno gioca la sua parte, quando è stato necessario si è presa la decisione di far uscire dalla Juventus Andrea Agnelli. Da questa decisione scaturisce poi questa nuova scelta, ovvero la discontinuità rispetto alla gestione Andrea Agnelli. È un modo per cambiare pagina e seguire nuovi discorsi in un calcio che si evolve. Era sbagliato che la Juventus fosse fuori dall’Eca”.
Il Napoli riparte da Conte, che aria tira?
“Ora dimmi se può esserci invidia dalle squadre del nord perché il Napoli prende Conte, ma può mai esserci una cosa del genere? A Napoli sta andando questo motivetto, ovvero il nord invidioso. Se si sottolineano delle criticità nel possibile rapporto Conte-De Laurentiis non significa avere invidia. Le altre non hanno mai voluto Conte. La Juve ha scelto subito Motta, il Milan ha fatto altre scelte prettamente economiche. Da dove nasce sempre questo vittimismo a Napoli? Complimenti a De Laurentiis che ha ricompattato il tifo intorno a un nome come Conte. Poi vogliamo parlare delle difficoltà che si stanno già vedendo? Dalla rosa che può cambiare visti i giocatori che potrebbero andar via, la presenza o meno di una clausola per liberarsi. Si deve discutere, è normale, ma lo si fa ovunque. Qua invece ogni volta c’è sempre il retropensiero del nord che invidia il sud. Lo dico da persona del sud, questa cosa non esiste”.