Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Cosa ci lascia questa 28esima giornata di Serie A?
“Veniamo alla Juve. Non si discute il valore, mi costringete a dare ragione ad Adani in alcune situazioni. Non mi piace come espone i suoi concetti, però voglio far capire che si sta mettendo in discussione il presente di Allegri. Non si può rimanere agganciati ai cinque scudetti vinti in passato, si deve ragionare sul presente. Fino alla 20esima la Juventus era in pieno corsa per il titolo. Da quel momento però è emerso il reale valore della Juventus, che è una vera incompiuta. A me interessa che il gioco porti al risultato, ma se questo “cortomuso” non porta neanche al risultato è un problema. Questa rosa è competitiva per il titolo, il Napoli dello scorso anno lo ha costruito Spalletti. Il valore dei giocatori lo ha creato Spalletti, nella Juventus non c’è unità di squadra, non c’è identità e i giocatori non collaborano tra loro. Non c’è una trama di gioco, per nove milioni all’anno mi aspetto una cura dei dettagli importante anche dall’allenatore. La respinta sul rigore del Napoli grida vendetta, tre giocatori partono da dietro e quelli della Juve non guardano gli avversari. La punizione del vantaggio dell’Atalanta non è balorda? Sui calci piazzati un allenatore se non fa attenzione a queste cose.. Qual è il lavoro settimanale che viene fatto in casa Juventus? Se non alleni questi dettagli, in cosa gli alleni? Questa squadra in mano a Thiago Motta giocherebbe molto meglio. Esalterebbe meglio Vlahovic e Chiesa, giocherebbe più compatta e sarebbe più incisiva. Sono stati dati troppi alibi all’allenatore più pagato della Serie A. Basta alibi a questo allenatore. Negli ultimi tre anni la Juve non tocca palla e non vince nulla.”
Chi porta a casa la sfida tra Italiano e De Rossi?
“Italiano ha messo in difficoltà De Rossi, ma la grinta trasmessa dal tecnico giallorosso ha pagato. De Rossi sta facendo molto meglio di Mourinho e di questo bisogna prendere atto. È un allenatore che dimostra non solo grinta ed entusiasmo, ma è anche molto attento alla fase tattica. De Rossi ha dimostrato altro rispetto a quello che proponeva Mourinho, ovvero palla lunga per Dybala e Lukaku e tutto affidato a loro.”
La Lazio deve essere “rigenerata” senza Sarri?
“Questo è il terzo allenatore che discutiamo dopo Allegri e Mourinho. Sarri è integralista, o si fa quel gioco o salta tutto. Non ha modo di ripensare a certe condizioni e questo è il suo limite. Si vede che la squadra cerca di accontentarlo ma poi ha delle lacune perché i giocatori non riesco a seguirlo per 90 minuti. Sarri rispetto al passato che si è costruito non riesce a trovare un cambiamento che mi aspetterei. L’esempio è Guardiola, ha cambiato 3-4 il rapporto al suo gioco. È passato dal tiki-taka a un gioco quasi all’italiana, poi la sintesi perfetta è quella sul possesso palla. Vediamo questo postulato però come viene applicato e Guardiola questo spartito lo ha cambiato spesso.”