Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Come giudica le critiche di ieri alla Juventus specialmente alla Domenica Sportiva?
“La Domenica Sportiva che invita Cassano obbliga a delle riflessioni. Questo modo di fare critica è dirimente, vedo un qualcosa di preordinato sia nelle dichiarazioni di Adani che nell’invito di Cassano. È andata male a loro e alla loro combriccola perché si aspettavano una sconfitta della Juventus, invece la Juve ha vinto. Dopo la Juventus ha vinto non vai a fare le stesse critiche fatte in precedenza ad Allegri, invece sono state fatte e questo perché era stato previsto un risultato negativo per la Juventus. Ti è andata male, poi devo sottolineare che non sono assolutamente d’accordo con il modo di pensare di Pecci, che è un pensiero vecchio e superato, ma lo esprime con garbo. Questo pensiero appartiene a ex giocatori del passato e devono capire che non sono solo i giocatori a decidere, ma anche gli allenatori che i tanti elementi che hanno un peso enorme nel calcio. I vostri tempi sono stra-superati, però ribadisco che portare certi personaggi in televisione per la loro sgradevolezza allontana qualsiasi tipo di critica. La critica viene accettata se viene posta nei giusti modi. Portare un certo tipo di volgarità vuol dire solo grattare la pancia a un certo pubblico, si parla di puro populismo. Prendo personalmente le distanze da questo approccio, critico le scelte di Allegri e anche le sue dichiarazioni che fanno parte di un passato calcistico. Mi permetto però di dire che non può esserci un fucile puntato a priori contro un allenatore. Se Allegri dovesse migliorare nelle sue dichiarazioni e nel suo approccio, ma questo agguato televisivo non mi piace e la deriva presa da una trasmissione popolare come La Domenica Sportiva non va bene. Allegri ha una storia, a prescindere dal recente passato negativo. Cassano invece chi é? Questo linguaggio non mi piace, è un linguaggio che si può utilizzare per strada o al bar, ma è tutto fuorché costruttivo. Sono per un calcio popolare, ma quando il popolare si trasforma in volgare o trash non condivido più”.
Siamo fuori controllo in Italia?
“Sono saltati tutti i riferimenti, si ragiona per appartenenze e per tifo, politico e calcistico. C’erano dei riferimenti quasi istituzionali ai quali appellarsi, non ci sono più voci autorevoli che ponga un distacco dalle cose che accadono. Perché succedono queste cose solo ad alcuni? Lo puoi estendere questo ragionamento da una situazione arbitrale a una situazione giudiziaria, c’è una disparità evidente che non riguarda più l’interpretazione della legge. Ora è tutto accettato e permesso, basta che si dimostra l’appartenenza a un’idea e a un tifo piuttosto che un altro. C’è un atteggiamento diseducativo e non più performante, c’è una sgradevolezza oltre la quale non si riesce più a mandare un certo messaggio. Si trasmette violenza e imprecisione, si passa dai commenti di un allenatore a un episodio arbitrale, vanno ritrovati i fondamentali anche nella forma con cui ci si esprime”.
Va ridimensionato l’approccio di Tudor dopo queste due sconfitte?
“Torno alla partita con la Juve, il secondo tempo della Juve di ieri lascia perplesso. Poi ti meravigli se la Lazio segna negli ultimi minuti, nella partita con la Fiorentina anche Nico Gonzalez ha avuto sul piede la palla del pareggio. Nel primo tempo la Juve aggrediva alta ed è stata messa molto in difficoltà la Fiorentina, poi però arriva la tensione e si abbassa la squadra. Perché non tieni alta la squadra anche nel secondo tempo? Mandi un messaggio sbagliato e concedi occasioni, corri dei rischi inaccettabili per una squadra che cerca di vincere. Devi cercare il secondo gol, nel calcio moderno non puoi difenderti e basta. Questa è una squadra che gioca con il freno a mano tirato, il primo tempo è stato encomiabile perché la supremazia vista a centrocampo è stata evidente, ma anche gli stessi Chiesa e Vlahovic erano estremamente aggressivi e la Juve lo deve fare sempre, per 90 minuti. Nel secondo tempo si è vista un’altra squadra e questo sta tutto nella mentalità di Allegri”.