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Juve, avanti il colpevole: ecco cosa ne pensano le voci di TMW Radio
30 gen 2025 17:00Calcio
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Il ko contro il Benfica in Champions ha creato un terremoto in casa Juve, con i tifosi inferociti. Ma chi è il colpevole numero uno di questa situazione? Ecco cosa dicono gli opinionisti di TMW Radio.

Franco Piantanida: "C'è stata una sopravvalutazione. La Juve farà molta più fatica a trovare un filo perché è stato sopravvalutato Motta, ma anche Giuntoli, Koopmeiners preso come uomo copertina. Oggi c'è la capacità di chi ha preso le varie scelte, la società, il ds, il tecnico".

Paolo Pacchioni: "Sembrava una scelta convincente quella di Motta. Ovvio Bologna è diverso dalla Juve, sono diverse le aspettative e i giocatori. Se a ottobre-novembre c'era ancora la giustificazione di un rodaggio, ora ci troviamo a dire che sono stati fatti passi indietro. Motta aveva delle idee, ha capito che non attecchivano, ha preso varie direzioni e c'è confusione ora. Se metti alla porta Vlahovic, non puoi pensare che in Champions poi ti trascini. Via Motta? Ma su chi punti poi? Alla fine finisci con lui, sperando che qualcosa cambi. Io sarei anche favorevole al cambio per dare una scossa, ma hai visto il Milan in che condizioni è ora...".

Mimmo Cugini: "Sono tutti colpevoli ma più di tutti chi ha fatto questa squadra in estate, ossia Giuntoli, e chi la manda in campo cambiando ogni tre giorni senza avere un'identità. Ieri ho visto Weah terzino destro dopo Savona in panchina dopo che ha giocato sempre titolare. Non so se è una voglia di stupire. Mi stupisce poi la sua comunicazione, che è sempre uguale anche con risultati diversi. Bisogna resettare, dice sempre, ma se vai alla Juve devi vincere. Il flop della Juve è clamoroso, come quello del Milan. Puoi anche avere pazienza perchè credi in un allenatore, ma lo devi dimostrare di essere bravo per la Juve. Non vedo un'idea di calcio con Motta".

Stefano Impallomeni: "La situazione è peggiorata notevolmente. Sono tutti colpevoli, la situazione è grave. Il talento sta nelle scelte, disse una volta De Niro. E ha ragione. Elkann ha dato carta bianca a Giuntoli, lui a Motta, e Motta ai giocatori. Il Benfica era in crisi, ed è stata rivitalizzata dalla Juve. Ieri ci sono stati dieci passi indietro. Pensavo che Motta potesse incidere, ma anche Giuntoli. Elkann ha altre cose a cui pensare, ma detto questo la Juve è tutta nuova e vedremo. Non metto in discussione il valore di Motta, ma la sua comunicazione. Motta deve vincere, sta alla Juve. Deve mediare tra la sua idea, che non si vede più ora, e i risultati. Ho visto una squadra in tilt e non so quanto la squadra ci creda a questo progetto".

Francesco Oppini: "Il problema parte un anno e mezzo fa. Si è voluto rifare completamente un qualcosa ma non erano macerie. C'erano problemi di costi ma era una squadra che veniva da tre qualificazioni Champions e la vittoria di una Coppa Italia. Si è scelto di prendere una strada rischiosa. E lo scorso anno quando non vengono comprati i rinforzi a Allegri, si è capito che si voleva ripulire la squadra dalle mele marce. Ieri abbiamo avuto la prova finale, perché facendo uscire Danilo, ultimo uomo di quel gruppo, ti sei ritrovato a non avere ora giocatori di ruolo in difesa. Hai depauperato ora una Next Gen richiesta da tutta Europa. Hai sacrificato tanto di questo progetto e ti trovi in una situazione peggiore di prima. Il punto principale è che la Juve sta facendo crescere un allenatore di prospettiva, libero di sbagliare fin quanto vuole, al contrario di prendere un allenatore che fa crescere i giovani. Giuntoli? La squadra è stata costruita male, ieri sera McKennie adattato ma anche Weah, attaccante, adattato a terzino. Arriviamo a 276 mln spesi finora, e mi si dice che la Juve deve mettere a posto i bilanci. Mi sarei tenuto alcuni capisaldi come Rabiot, Chiesa, invece si è deciso di epurare quello che c'era in precedenza, perché c'è un allenatore presuntuoso che non riesce a farsi consigliare bene. Si è sbagliato a dare le chiavi a un direttore sportivo che ha fatto bene a Napoli, ma non parliamo di Sartori, Marotta...".

Daniele Petroselli