Il direttore Xavier Jacobelli è intervenuto ai microfoni di Tmw Radio per commentare vari temi di attualità calcistica durante l’Editoriale.
Che scelta deve fare il Milan con Pioli?
“Non so se in questo momento sia appeso ad un filo, per me merita rispetto. È vero che è stato eliminato dalla Champions League, ma non dimentico il rigore scandaloso contro il Newcastle che ha poi qualificato il PSG. In più ci sono i trentuno infortuni, che non possono essere colpa del tecnico. Adesso vedremo alla ripresa del campionato quali saranno i risultati, ma dire che Pioli si gioca la panchina significa dimenticare ciò che ha fatto negli ultimi quattro anni e due mesi”.
Ad ora che giudizio si può dare sul mercato del Milan?
“I problemi sono cominciati con gli infortuni ai punti di riferimento e con il rendimento sotto certi livelli di Rafael Leao. Pioli in ogni caso è stato addirittura costretto a reinventare alcuni giocatori in altri ruoli per esigenza. Questa frenesia nel passare da Pioli is on fire a Pioli out mi sembra assurdo. Cambiare allenatore ora sarebbe un errore”.
A Napoli si può porre rimedio alla situazione attuale?
“Le notizie ci parlano della volontà di intervenire sul mercato. I risultati però sono la conseguenza di scelte che sono state prese dalla società; quando si congeda il tecnico, si lascia andare il direttore sportivo e come nuovo allenatore si prende un elemento che, con tutto il rispetto, aveva alle spalle un esonero in Arabia Saudita ci sono delle conseguenze. Ora bisogna cercare di ricomporre i cocci, ma in questa situazione Mazzarri non ha colpe. Il primo compito sarà ricostruire la convinzione della squadra, anche se bisognerà ritrovare lo smalto senza Osimhen, che partirà per la Coppa D’Africa”.
Chiesa può tremare guardando l’impatto di Yildiz?
“Non penso Chiesa debba tremare, perché in attacco resta il miglior giocatore italiano. La Juventus però si gode la crescita dei propri giovani, sia per quelli che ora sono in casa che in prestito. In ogni caso nel nostro calcio non è vero che non ci sono talenti, come Scalvini o i ragazzi del Frosinone”.