Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Xavier Jacobelli. Queste le sue parole:
Vede l’Inter più matura rispetto allo scorso anno?
“È un’Inter che può arrivare molto lontano, sia in campionato che in Champions, perché la vittoria sul Salisburgo conferma la sagacia di Simone Inzaghi nella rotazione dei titolari. Abbiamo avuto un’ulteriore conferma di quanto sia importante avere una panchina lunga. Per questa edizione della Champions il Real Madrid sta facendo vedere quanto sia importante avere un allenatore come Ancelotti, così come un talento come Bellingham”.
Che Napoli è stato contro l’Union Berlino?
“Un Napoli utilitaristico, che ha badato al sodo. I tre punti sono arrivati grazie agli spunti di Kvaratskelia e Raspadori, ma a livello di gioco ancora non ci siamo. È un Napoli che non ha lo smalto europeo della passata edizione. È stata una vittoria che Allegri definirebbe di cortomuso. In più c’è un giocatore come Lobotka, al quale ieri abbiamo visto sbagliare quattro passaggi, numero che penso non abbia raggiunto in tutta la scorsa stagione. Con questo gioco comunque non si va troppo lontano. (11:16)”.
Che Milan ha visto contro la Juventus?
“Quando si affronta la Juventus in una sfida così importante e si gioca più di metà partita con un uomo in meno si paga il pedaggio. Il risultato invece è importante per la Juventus, che dopo la sconfitta con il Sassuolo ha cambiato marcia. Mi è piaciuto il fatto che Allegri abbia mandato in mezzo alla mischia un ragazzo molto promettente come Huijsen. Tornando al Milan, in caso di sconfitta con il Paris Saint Germain la situazione si complicherebbe parecchio. I rossoneri però penso cercheranno la vittoria perché la gara è alla portata”.
La Lazio di Sarri di quest’anno è ancora indecifrabile. Dove può arrivare?
“La Lazio può arrivare lontano, perché i giocatori nuovi stanno iniziando ad assimilare il suo calcio. Non ci sono più titolari inamovibili, ma bensì rotazioni. In Champions il doppio confronto con il Feyenoord sarà determinante e sarà una prova di maturità. Nel momento attuale la leadership che ha assunto Luis Alberto sta dimostrando che le difficoltà del rapporto con Sarri sembrano superate”.
Si aspetta sorprese per le italiane in Europa League e Conference League?
“L’Atalanta gioca contro lo Sturm Graz, dal quale prelevò Hojlund. Gli austriaci non devono essere sottovalutati, anche se i nerazzurri si presentano forti dell’ultima vittoria casalinga. Al momento nei top cinque campionati la Dea è l’unica squadra a non aver subito reti in casa. Per la Roma la decisione di Dybala di seguire la squadra nonostante non possa giocare, è un segnale importante. La Fiorentina invece ha un problema principale, che è il fatto che Nzola e Beltran, al netto di 1200 minuti circa giocati, hanno segnato complessivamente un solo gol. L’Empoli poi è la bestia nera per la Viola, che fatica sempre a far punti contro gli azzurri. In Europa però si può proseguire la propria marcia. Contro la Lazio capiremo se la sconfitta con l’Empoli sia stato solo un incidente di percorso o meno”.
La Juventus esce definitivamente da Calciopoli. Che ne pensa?
“Questa è stata la chiusura di una vicenda che secondo Elkann si era trascinata troppo a lungo. Nel centenario della presidenza Agnelli si sono chiuse diverse pagine aperte. Si era chiusa quella del filone plusvalenze, quella della Superlege e quest’ultima pietra tombale su Calciopoli. Questa è nuova gestione, che vuole guardare avanti. È evidente che che ci sia una differenza di visione rispetto al corso di Andrea Agnelli”.