Durante l’appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Xavier Jacobelli. Queste le sue parole:
Che partita si aspetta dall’Italia domani con la Spagna?
“Se gioca come nel primo tempo con l’Albania l’Italia può far male alla Spagna. Ritengo che le considerazioni di Spalletti dopo il successo nella gara inaugurale siano condivisibili. Ci sono cose da migliorare, ma la prestazione è stata positiva. La Spagna partirà favorita, ma sta vivendo una metamorfosi dopo gli anni del tiki-taka, ora si verticalizza molto di più e i pericoli arriveranno dagli esterni con Williams e Yamal. Lì si giocherà buona parte del risultato finale”.
Come mai un talento come Yamal non si produce in Italia?
“Partiamo dai dati di fatto, noi abbiamo una nazionale under 17 campione d’Europa, una nazionale under 19 campione d’Europa, una nazionale under 20 vice campione del Mondo. Questo significa che i talenti ce li abbiamo, ne cito uno su tutti come Francesco Camarda che ha 500 gol nel settore giovanile del Milan, ha appena rinnovato il contratto e giocherà in Serie C con l’under 23. I talenti ci sono, ma se non ci sono allenatori con il coraggio di far giocare i giovani come ha fatto Xavi con Yamal è inutile poi riempirsi la bocca e dire che non ci sono talenti. I talenti ci sono eccome, nonostante l’enorme quantità di stranieri che ci sono in Italia. Se non trovi sulla tua strada allenatori che hanno il coraggio di lanciarti e aspettarti allora è impossibile esplodere. Il 30 giugno prossimo sarà l’ultimo giorno in cui le società potranno avvalersi del vincolo, tesserando i propri giovani dai 14 ai 19 anni senza rischiare di perderli dopo un solo anno. Come può una società investire milioni di euro sul settore giovanile se poi perde un giovane dopo solo un anno?”.
Come giudica questi primi giorni di mercato in Italia?
“Bisogna capire quanto sia difficile operare a questi livelli per il mercato. Basti pensare alla trattativa Douglas Luiz, un centrocampista che alla Juve serve come il pane. La Juventus e l’Aston Villa hanno raggiunto un accordo visti anche i paletti del fair play finanziario per gli inglesi. Iling junior ha accettato il trasferimento, McKennie non ancora e questo dimostra quanto sia difficile trovare tutti gli accordi. Sono complicazioni che non si risolvono con uno schiocco di dita, ci vuole del tempo e non è facile. L’altro caso eclatante riguarda l’agente e il papà di Kvara, il quale è concentrato sull’Europeo ma deve anche rispondere a tutto quanto è stato innescato dopo le parole dell’agente e del padre. Il Napoli offre un rinnovo fino al 2029, ma dietro c’è il Paris Saint Germain che offre otto milioni all’anno. Il mercato viene raccontato da queste mille sfaccettature”.
Koopmeiners-Juve è un’operazione fattibile?
“Questa è una partita a scacchi nella quale l’Atalanta conta sul fattore tempo. Non ha nessuna esigenza di cedere, specialmente un giocatore del calibro di Koopmeiners che ha ancora tre anni di contratto. L’Atalanta è in una posizione di vantaggio, ora si parla di valutazione del cartellino e a Bergamo hanno dimostrato di non accettare contropartite tecniche come successo con lo United per Hojlund. Non c’è fretta, ora la Juve è concentrata su Douglas Luiz e siamo ancora solo al 19 giugno”.
Quali sono i campioni che possono lasciare la nostra Serie A?
“Kvaratskhelia non credo, De Laurentiis è stato alquanto intransigente su questo punto. Non si sta parlando di Osimhen in casa Napoli, la clausola da 120 milioni sta scoraggiando le pretendenti e questo è un capitolo da seguire, così come quello di Di Lorenzo. Sono giocatori vincolati da contratti pluriennali e plurimilionari. Leao non mi ha convinto ieri, deve sfruttare la vetrina di un evento così importante. C’è una pesante offerta araba, bisogna capire se il Milan e Fonseca sono disposti a cedere un giocatore del genere. Servirà poi trovare un’alternativa importante. Chiesa può essere la cessione eccellente per far quadrare i conti in casa Juventus, poi io personalmente non cederei mai Chiesa”.