Il direttore Xavier Jacobelli ha parlato dei temi di giornata a TMW Radio, durante Maracanà.
Italia, qualificazione sofferta:
"Il giudizio complessivo? Il bilancio è positivo, visto che si misura sulla base di una qualificazione agli ottavi che non era così scontata. Era uno dei gironi più difficili sulla carta. Ovvio che tutto è migliorabile. Non abbiamo una formazione base, come dicono le tre formazioni diverse shcierate. Il compito di Spalletti è arduo, perché la qualità tecnica attuale non è quella dei tempi migliori, ma ciò detto qusto è il gruppo che ha scelto. Alcuni giocatori però hanno avuto un approccio psicologico non adeguato. Dopo il ko contro la Spagna dovevano avere un approccio diverso, ritmi bassi. Con tutto il rispetto per Jorginho, ma se Fagioli ti dimostra ritmi superiori allora deve giocare lui. Per battere la Svizzera ora, grande squadra come visto contro la Germania, ci vuole una Nazionale che finalmente capisca che deve imporre il suo gioco. Troppi i passaggi all'indietro e le mancate verticalizzazioni. Serve un cambio di passo".
Come giudica l'aspetto comunicativo di Spalletti?
"Sono portato a interpretare le sue sortite come il fatto che il ct avesse avvertito il peso e la pressione di questa sfida. Spalletti si è insediato e gli è stato chiesto di arrivare in Germania, ora si è anche qualificato agli ottavi degli Europei. Credo che certe uscite siano dettate da un eccesso di stress e adrenalina accumulato nelle ultime ore. Credo che i prossimi giorni siano fondamentali per ricaricare le pile".
Cosa aggiungere?
"Le polemiche appartengono alla storia di qualunque Nazionale. In Inghilterra anche Southgate è sulla graticola, quasi fosse fuori con l'Inghilterra, tutto il mondo è paese. Ora si deve ripartire dalla qualificazione agli ottavi. La Svizzera è una squadra solida, organizzata, che trae linfa vitale dal Bologna che ha fatto molto bene con Motta. La Germania l'ha sofferta molto ma non è imbattibile. Credo che questo tempo fino alla partita sarà molto importante, Spalletti credo che metterà una squadra che sappia battersi dall'inizio alla fine. Calafiori? Ci si dimentica cosa ha sofferto a 16 anni con quell'infortunio terribile, e ha avuto la forza di ripartire. E' davvero una grande storia la sua".