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Jacobelli: "Ibra team manager del terzo millennio. Non capisco le critiche a Inzaghi"
13 dic 2023 11:25Calcio
© foto di DANIELE MASCOLO

Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Xavier Jacobelli. Queste le sue parole:

Partiamo dal Napoli e dal suo ricordo su Antonio Iuliano.

"Un simbolo del Napoli, non possiamo dimenticare che tanti colpi di mercato nella storia portano la sua firma. Parliamo di un centrocampista che ha passato la sua carriera con questa maglia, il picco massimo fu quello sfiorato nel '75 con Vinicio. Guadagnò sul calcio la Nazionale, campione d'Europa nel '68 ed è stato un simbolo di eleganza. Una figura evoluta nel terzo millennio, un signore del calcio, parliamo di uno dei più grandi centrocampisti con alle spalle una grande esperienza dirigenziale che lo vide portare a Napoli grandi campioni come Krol e Maradona".

Sul campo che Napoli hai visto?

"Non è ancora guarito ma ciò che conta è la qualificazione e aver ritrovato la vittoria al Maradona. Serviva raccogliere i primi frutti dopo una serie di sfide complicato da calendario. Questa vittoria è corroborante ed è preziosa perché cade in un momento in cui la nuova gestione tecnica sta provando a recuperare quel Napoli spallettiano, cosa che Garcia aveva evitato di fare".

Tanti si lamentano del turnover di Inzaghi più con la Real Sociedad che con l'Udinese.

"Si cerca il pelo nell'uovo in una squadra che arriva a Nyon da seconda, ma non vuol dire nulla. Sì, corre il rischio di affrontare squadre forti, ma è sempre riuscito a sopperire a certe dinamiche. Inzaghi ha fatto delle capacità di ruotare i suoi titolari come metodo efficiente nel suo percorso all'Inter e i numeri lo dimostrano. Nell'ambito del girone ha gli stessi punti della Real Sociedad che si qualifica solo per differenza reti: non riesco a capire perché debba essere criticato tenendo conto degli altri impegni. Ha le capacità di affrontare qualsiasi avversario gli capiterà lunedì".

Domenica sera c'è la Lazio, che ne pensi delle dichiarazioni di ieri di Sarri?

"Leggo con attenzione, che ha precisato di riferirsi all'ambiente. Io penso che in questo momento sia necessario evidenziare i meriti di una squadra che si è qualificata con un turno di anticipo agli ottavi, ma questo riferimento a un ambiente insoddisfatto non è il modo più maturo per affrontare questo momento. Non valorizza al massimo ciò che la Lazio ha fatto in campo europeo, alla vigilia di una partita così importante mi sarei soffermato solo sui meriti". Il Milan cerca la clamorosa rimonta. "In Europa non bisogna mai dare nulla per scontato. Ricorderete l'impresa dell'Atalanta, stessi punti del Milan e poi volata agli ottavi di finale all'ultima gara. Qui bisogna aspettare buone notizie dal PSG, la più deleteria sarebbe un'esclusione totale che speriamo non si verifichi. Mi aspetto un Milan di carattere, voglio capire che tipo di forza avrà per reagire".

Che ruolo avrà Ibra nel Milan?

"A tutto campo. RedBird agisce su più settori, in America è molto popolare e sarà l'unione tra la società e la squadra. Sarà un team manager del terzo millennio, serviva una figura così dopo il congedo traumatico da Maldini. La cosa più importante, il focus resta soltanto la Champions League".

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